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Esaminiamo meglio la sconfitta di Sinner a Wimbledon contro Medvedev

Esaminiamo meglio la sconfitta di Sinner a Wimbledon contro Medvedev

Sentiamo di condividre al 100% un’analisi emersa di recente, in merito a quanto avvenuto a Wimbledon 2024, con la sconfitta di Sinner maturata ai quarti di finale del torneo contro Medvedev. Jannik in questo momento è il più forte – lo dicono le classifiche – ma sta all’interno di un gruppetto di 5 giocatori che complessivamente si staccano dal resto del gruppo (ciclisticamente potremmo parlare di “quintetto di testa”).

Cosa ha portato alla sconfitta di Sinner a Wimbledon contro Medvedev

All’interno di questo quintetto le gerarchie non sono stabili. Non è mai scontato chi raggiungerà per primo il traguardo. E le “forature” sono sempre in agguato. Alcuni degli inseguitori possono essere molto pericolosi, e a turno si inseriscono fra i big, a seconda della giornata, del tipo di terreno, di un gatto che sbuca fuori da una curva.

Sinner al momento è insensibile agli attacchi portati dai gregari avversari: l’unica partita persa con un giocatore di “rango inferiore” (peraltro comunque appartenente alla fascia immediatamente successiva alla primissima) è stata fortemente falsata da un errore di valutazione (suo e dell’arbitro). Alcaraz e Djokovic sono stati “bruciati” dai gregari 4 volte, Medvedev 5 volte, Zverev 7 volte.

Assodato quindi il predominio di Jannik in termini assoluti, vediamo che però è normalissimo che possa perdere da uno qualsiasi degli altri “Big Five“, contro i quali quest’anno ha si vinto 3 volte, ma ha perso altrettante.

La sconfitta di Wimbledon brucia così tanto solo perché si è tremendamente sottovalutato Medvedev. Che non sarà un fenomeno sull’erba, ma anche l’anno scorso era in semi. Che aveva perso le ultime 5 sfide, ma solo una in modo netto.

Sinner non ha perso perché “stava male”. Il momento di crisi è durato poco, e non ha avuto nessuna conseguenza pratica: il break nel terzo è stato recuperato, il set se ne è andato per un errore di Jannik, e se stai male non vinci 6/2 il 4°. Aggiungiamo che il TB del primo è stato semplicemente regalato dal russo.

Quindi Jannik ha semplicemente perso una partita con un suo “pari grado”, oltrettutto combattendo come sempre e, statistiche alla mano, giocando comunque meglio del suo avversario sotto tutti gli aspetti, dal servizio alla risposta, dai punti fatti al rapporto vincenti/non forzati. Nota: Med non è stato per niente “un muro”. 49 non forzati a 45.

Evidentemente, come sempre si dice nel tennis, questa volta la famosa “testa” di Sinner non è stata impeccabile. Poco aggressivo (a rete nell’8% dei punti. Nella storica vittoria di Pechino aveva concluso di volo il 21,5% dei punti, a Vienna il 18%), gioco sempre in mano al russo, troppi errori VERAMENTE banali e non forzati.

In sintesi, hanno pienamente ragione nel gruppo Facebook “Appassionati di tennis”. Non è successo assolutamente niente. Ha perso, domani rivincerà e riperderà, almeno con i Big. Che, come dico sempre, potrebbero in futuro anche cambiare, non c’è nessun dominio o dualismo che sia garantito. Jannik resta al momento il più forte di tutti. Speriamo lo resti a lungo, e non c’è motivo di demoralizzarsi per una normale partita persa.

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