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Donazioni Malika Chalhy: la notizia arriva oltreoceano

Donazioni Malika Chalhy: la notizia arriva oltreoceano

Ormai Malika Chalhy è sulla bocca di tutti. La sua vicenda è divenuta talmente virale da arrivare anche oltreoceano. Infatti scrivono di lei anche in Argentina (e non solo). Effettivamente una vergogna del genere era ovvio che prendesse questa direzione. La notizia sul sito estero viene riportata così, tra titolo e riassunto:

Shock in Italia – Hanno donato $ 170.000 per una nuova casa, ma ha comprato una Mercedes Benz Classe A. Una giovane donna italiana aveva riferito di essere stata cacciata di casa perché lesbica. Malika Chalhy ha speso tutti i soldi della donazione.

La sua storia comincia quando a 22 anni  è stata rinnegata e cacciata di casa dopo aver rivelato ai suoi genitori di essere lesbica. Quando è diventata pubblica questa notizia ha scioccato l’Italia e ha messo in luce le discriminazioni e i maltrattamenti che alcune persone LGBTQ+ subiscono per vivere la propria sessualità apertamente. È stata lei stessa a raccontare a vari media locali e nazionali la sua situazione familiare dopo essere stata addirittura minacciata dalla madre sui social. Dopo la denuncia pubblica, sua cugina ha deciso di aprire due raccolte fondi sul sito GoFundMe “per aiutarla a ricostruire la sua vita“. Molte persone hanno deciso di contribuire da quando Malika ha detto di essere una senzatetto. La prima raccolta ha raggiunto quasi 170.000 dollari e la seconda (ancora aperta) è già a 15.000 dollari.

Le polemiche sono cominciate quando in una sua foto pubblicata sui social, la ragazza è alla guida di una Mercedes, marchio conosciuto per non essere economico. La ragazza ha provato a giustificarsi dicendo che quella era l’auto dei suoi suoceri, ma poi ha ammesso “Volevo sbizzarrirmi. Ho comprato una buona macchina, avrei potuto comprarne una piccola e non l’ho fatto“. Le accuse sono continuate quando un allevatore di bulldog francesi ha dichiarato al sito TPI di averle venduto un bulldog francese “Ha voluto quello più costoso e l’ha pagato con due bonifici per un totale di 3000 euro

La vicenda si è svolta a Castelfiorentino, nella provincia di Firenze, Comune di cui è originaria Malika. Il fratello Samir ha dichiarato “mia sorella non racconta tutta la verità. Le parole che ho potuto pronunciare erano dovute ad un momento di rabbia che si era creata con la situazione” addirittura pare che questa rabbia fosse generata dal fatto che il fratello avesse provato per diversi mesi a contattarla ed offrirle ospitalità nel piemontese dove vive. In ogni caso una vicenda del genere crea un precedente pericoloso per il popolo LGBTQ+ e le persone davvero bisognose.

 

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