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Detroit: ragazzina massacrata per gioco a scuola, la famiglia insorge. Il video

Detroit: ragazzina massacrata per gioco a scuola, la famiglia insorge. Il video

Si chiama “30 Seconds”, viene praticato abitualmente nei bagni delle scuole di Detroit e consiste in una ragazzina che massacra di botte una compagna. Tutto questo mentre le altre compagne riprendono la scena in un video ed assistono, incitando il pestaggio. È la descrizione di un “gioco” – così viene impropriamente definito dalle alunne – che si è spinto così oltre da arrivare agli occhi della famiglia della 13enne Jasmine Crawley, l’ultima vittima di questa sorta di Fight Club tra ragazzine.

La famiglia di Jasmine lamenta, davanti alle telecamere della WJBK-TV, il fatto che il personale della scuola fosse a conoscenza di questa barbarie, ma che nonostante questo avesse deciso di chiudere sempre un occhio. “Gestivano la situazione come se fosse un normale gioco. Nessuno è mai finito nei guai: nè chi istigava la lotta, nè chi partecipava” ha fatto sapere Arletha Newby, sorella di Jasmine.

 

Detroit: ragazzina massacrata per gioco a scuola, la famiglia insorge. Il video

Nel video si possono udire studentesse che fanno il conto dei secondi. “Sono 12 secondi” dice una, “sono 28, è quasi fatta! Oh, sono 30”. Jasmine Crawley è uscita dal pestaggio con un paio di occhiali rotti e dei graffi. Adesso che la questione è pubblica, la sua bacheca di Facebook viene presa di mira con messaggi come “snitches get stitches”, frase che in italiano si potrebbe esprimere dicendo “le spie van raddrizzate”.

La famiglia della ragazza ha deciso di sporgere denuncia alla Polizia di Detroit. Oltre a questo caso, un altro evento di bullismo con conseguenze più drammatiche è stato riportato poche ore prima di questo. È avvenuto in Gran Bretagna dove un 12enne, Michael Raven, veniva bersagliato dalle sue compagne per via del suo autismo e ha deciso di togliersi la vita impiccandosi in camera.

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