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Verona: ragazzino srilankese preso a sprangate perché straniero

Verona: ragazzino srilankese preso a sprangate perché straniero

È stata resa nota solo oggi un’aggressione ad un ragazzo di 13 anni singalese avvenuta nel veronese  il 15 dicembre. Preso a sprangate, umiliato in strada, insultato per il colore della pelle.

Il minore di origine cingalese viene affiancato durante il pomeriggio di giovedì, nella periferia della città da un gruppo di ragazzi in motorino, che iniziano a insultarlo con parolacce e frasi offensive relative al colore della pelle. Ma quel giorno non si spingono oltre e dopo vari e ripetuti insulti, se ne vanno.
Il giorno successivo mentre sta uscendo da scuola con dei compagni viene accerchiato e, dopo averlo isolato dagli altri, viene fatto oggetto di insulti e malmenato con spranghe e pugni.  I suoi compagni hanno subito avvisato i carabinieri ma il branco è riuscito comunque a pestarlo in modo violento.  Secondo il racconto del ragazzo, non conosceva nessuno del gruppo che l’ha aggredito, e non si spiega il perché di questo accanimento se non per motivi razziali.

Risultato del pestaggio: un occhio pesto e dolori in tutte le parti del  corpo. All’arrivo dei carabinieri, il gruppo dei delinquenti razzisti è riuscito comunque a dileguarsi, lasciando il ragazzo per terra.

È attualmente  ricoverato in ospedale, giudicato guaribile in cinque giorni. I carabinieri hanno recuperato i filmati delle telecamere che hanno ripreso parte della scena e adesso stanno cercando di risalire agli autori del pestaggio che se fossero identificati rischiano qualche anno di galera perchè alle lesioni si aggiunge l’aggravante dell’odio razziale e non è escluso per loro neanche qualche periodo di carcere.

“Mio cugino sta un po’ meglio”, ha detto ieri pomeriggio una giovane parente, “l’occhio è ancora gonfio, ma ci vede. Si lamenta per il mal di schiena. Gli hanno dato molte botte e non riusciamo a capire per quale ragione. Lui non aveva fatto niente era con i suoi amici e tornava dalla lezione di matematica. Adesso i genitori se esce lo accompagnano, ma lui non ha più voglia di uscire. È molto triste quello che è successo, ci preoccupa questa violenza”.

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