Vai a prendere Denise, ma Peppe cosa ti ha detto?” e Poi ancora una voce: “Ma dove la devi portare?”. Sono queste le parole contenute in una nuova intercettazione che accendono una nuova speranza nel cuore di Piera Maggio, la combattiva mamma di Denise Pipitone, la bimba scomparsa a Mazara del Vallo il primo settembre 2004, quando aveva poco meno di quattro anni.
La sconosciuta intercettazione spunta nella ventiseiesima udienza del processo che si sta svolgendo a Marsala, per il sequestro della piccola che ormai piccola più non è. Avrebbe infatti 12 anni Denise e il fatto che il suo viso possa essere cambiato con la crescita rende ancora più difficoltose le ricerche. “Nella lettura delle 350 mila pagine degli atti d’indagine – ha dichiarato l’avvocato di parte civile Giacomo Frazzitta – ci siamo imbattuti in un’intercettazione ambientale effettuata sul motorino di Jessica Polizzi la sorellastra di Denise imputata con l’accusa di concorso in sequestro di persona, il 24 novembre 2004, alle ore 19.15, in cui si sentono delle voci.
C’è qualcuno che dice: “Va pigghia a Denise, ma Peppe chi ti rissi? (vai a prendere Denise, ma Peppe cosa ti ha detto n.d.r.)” e si sente rispondere: “Ma dunni l’ha purtari? (ma dove la devi portare?)”. Il legale ha chiesto la trascrizione dell’intercettazione ambientale. Una richiesta a cui i pubblici ministeri Sabrina Carmazzi e Francesca Rago non si sono opposti, mentre la difesa si è riservata di esprimersi. Nel processo sono imputati la 25enne Jessica Pulizzi, sorella (per parte di padre) della bambina rapita, che è accusata di concorso in sequestro di minorenne, e il suo ex fidanzato Gaspare Ghaleb, 27 anni, che deve difendersi dall’accusa di false dichiarazioni al pubblico ministero.
L’udienza è stata caratterizzata anche dall’acceso scontro verbale tra il papà naturale della piccola Denise l’avvocato Frazzitta. Frazzitta, uscito dall’aula, ha sorpreso Pulizzi mentre conversava nei corridoi del Palazzo di Giustizia con alcuni testi che dovevano ancora essere ascoltati, e da qui è nato l’acceso diverbio. Successivamente, Frazzitta ha fatto ritorno in aula riferendo l’accaduto ed esortando il presidente del Tribunale Riccardo Alcamo a disporre una maggiore vigilanza sull’effettivo isolamento dei testi. “Cose simili non devono accadere – ha detto Frazzitta – anche se si tratta di un mio cliente”.
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