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Bimba di due anni diventa un supereroina

Bimba di due anni diventa un supereroina

Lia Vega era andata trovare sua madre, ad Houston, ed aveva con se le sue due piccole bambine. La nonna era uscita per alcuni faccende da sbrigare ed aveva lasciato la figlia insieme alle bambine, ma dopo meno di un’ora Lia non si sente bene e, mentre cerca di prendere il telefono, sviene. Poi si risveglia in ospedale, dove sua madre era in attesa sorridente con in braccio la piccola Laryssa. La signora ha rincasato prima del previsto ed ha allertato i soccorsi? Non proprio, a salvarla è stata la figlioletta di 2 anni.

Ebbene sì, i fatti si sono svolti così: dopo lo svenimento Laryssa ha visto la mamma cadere e l’ha chiamata più volte, non ricevendo risposta ha preso il telefono e composto il numero della nonna! Quando ha risposto la signora si è sorpresa di sentire la voce della bambina e pensava fosse un gioco con la mamma, ha quindi chiesto alla bimba di passargli la mamma, ma lei gli ha risposto con tono serio: “mamma è caduta e adesso sta dormendo, io la chiamo ma non si sveglia”. 

Preoccupata la nonna ha provveduto a chiamare i soccorsi e si è diretta più velocemente che ha potuto verso casa. Probabilmente senza l’intervento della piccola Laryssa la mamma sarebbe morta; infatti la diagnosi era la più imprevedibile: diabete. Il dottor Lee Green ha detto che i sintomi iniziali come spossatezza, disidratazione e mal di testa possono facilmente essere scambiati per influenza e quindi non essere portati all’attenzione del medico. Non è quindi così strano che la donna di 32 anni non sapesse della sua patologia.

Adesso la piccola si mette una coperta come mantello e corre per il giardino dicendo di essere un supereroe e nessuno può darle torto. Anzi, sua madre ha detto ad un emittente radiofonica locale: “fra gli amichetti, quando gioca fa sempre il supereroe. Sicuramente per me lo è stata e sono orgogliosa di lei. Come abbia imparato ad usare il telefono è un mistero, non le ho insegnato a comporre il numero, deve quindi avermi imitato.”

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