Papa Benedetto XVI, nella preghiera dell‘Angelus dedicata alla festa del Corpus Domini, ha espresso il suo sostegno e affetto alle popolazioni devastate dal terremoto dell’Emilia Romagna. Sua Santità ha dichiarato:
Non posso non pensare con commozione alle numerose chiese che sono state gravemente danneggiate dal recente terremoto in Emilia Romagna, al fatto che anche il Corpo eucaristico di Cristo, nel tabernacolo, è rimasto in alcuni casi sotto le macerie. Con affetto prego per le comunità, che con i loro sacerdoti devono riunirsi per la Santa Messa all’aperto o in grandi tende; le ringrazio per la loro testimonianza e per quanto stanno facendo a favore dell’intera popolazione.
Il Papa ha poi spiegato l’importanza della solidarietà e dell’unità in situazioni disastrose, come quelle generate dal terremoto.
Non posso a questo proposito non pensare con commozione alle numerose chiese che sono state gravemente danneggiate dal recente terremoto in Emilia Romagna, al fatto che anche il Corpo eucaristico di Cristo, nel tabernacolo, è rimasto in alcuni casi sotto le macerie. Con affetto prego per le comunità, che con i loro sacerdoti devono riunirsi per la Santa Messa all’aperto o in grandi tende; le ringrazio per la loro testimonianza e per quanto stanno facendo a favore dell’intera popolazione. È una situazione che fa risaltare ancora di più l’importanza di essere uniti nel nome del Signore, e la forza che viene dal Pane eucaristico, chiamato anche ‘pane dei pellegrini. Dalla condivisione di questo Pane nasce e si rinnova la capacità di condividere anche la vita e i beni, di portare i pesi gli uni degli altri, di essere ospitali e accoglienti.
Il ricordo e la vicinanza alle popolazione colpite dal terremoto è stato preceduto nella preghiera dell’Angelus dal richiamo alla festa del Corpus Domini, definito da Benedetto XVI un grande atto di culto pubblico dell’Eucarestia, un sacramento nel quale il Signore rimane presente anche al di là del momenti della celebrazione, protraendosi anche nel trascorrere delle ore e delle giornate. Il Pontefice ha ricordato il valore dell’adorazione eucaristica che si può compiere sia personalmente, sostando in raccoglimento davanti al tabernacolo, sia in forma comunitaria, anche con salmi e canti, privilegiando il silenzio nel quale si ascolta il Signore.