Secondo una ricerca svedese l’attuale crisi economica che sta travolgendo l’europa avrebbe, fra le altre cose, fortissime ripercussioni sui malati di tumori, i quali spenderebbero fino a sei volte di più per i farmaci indispensabili per una speranza di vita!
I farmaci contro il cancro stanno subendo dei vertiginosi rincari e continuano la loro corsa verso il triste traguardo di essere al di fuori delle possibilità economiche dei malati. Secondo uno studio europeo elaborato dal Karolinska Institutet di Stoccolma bisogna lanciare un allarme prima che sia troppo tardi. I ricercatori della capitale svedese, dove tra l’altro si svolge il trentaseiesimo Congresso europeo di Oncologia medica, hanno mostrato i risultati delle loro ricerche “negli ultimi anni sono stati approvati nuovi farmaci oncologici e la spesa contro il cancro è aumentata di 5-6 volte” ha spiegato il relatore della ricerca.
Questo aumento dei prezzi è del tutto ingiustificato visto che si avvicina la data di scadenza per molti brevetti su medicinali oncologici fondamentali, quindi i ricercatori invitano a non sottovalutare il problema e a sfruttare il tempo a disposizione per monitorare l’efficacia dei prodotti sul mercato, ma privilegiando quelli con un costo più contenuto (mantenendo però l’efficacia del farmaco).
“Bisogna fare di tutto per attuare le misure di prevenzione che oggi sono previste dal Piano oncologico nazionale e dai programmi di screening, ma che non sempre vengono attuate. Occorre puntare su tre cardini appropriatezza delle cure, disincentivare certi comportamenti ad esempio attraverso l’aumento del prezzo delle sigarette, e supportare la prevenzione” ha commentato Francesco De Lorenzo, presidente della Federazione delle associazioni di volontariato in oncologia. Ancora una volta, sempre per De Lorenzo, sono le regioni meridionali ad essere indietro, “il piano oncologico nazionale dell’Italia non deve restare in un cassetto, non si può tagliare la spesa su questioni di vitale importanza come queste“. Per ora il piano oncologico è stato approvato solo in Piemonte e Lombardia, nel Lazio invece non esiste affatto e più a sud potrebbe non essere neanche in programma!