Divieti, sequestri, multe. Non è servito a nulla. Erano almeno 2000 i comuni italiani in cui era vietato sparare petardi e affini. Eppure il giorno dopo il bollettino dei feriti, e sfortunatamente anche dei morti, è allarmante e, purtroppo, ancora non definitivo.
Due morti, uno a Roma l’altro nel Napoletano, oltre 100 feriti. Questo, al momento il bollettino ufficiale, ma bisognerebbe chiamarlo bollettino di guerra che, che si sperava di evitare con divieti e multe. Oltre i due morti e i feriti bisogna registrare anche la devastazione, causata dallo scoppio di petardi, di due appartamenti, uno nel capoluogo Campano l’altro nella Capitale.
Ma procediamo con ordine. A Roma, oltre i feriti, l’esplosione di un appartamento ha causato la morte di uomo di 31 anni e il ferimento di quattro bambini, uno dei quali è ricoverato in condizioni gravissime. L’esplosione è avvenuta in un appartamento del quartiere di San Basilio, in uno stabile in cui qualche giorno fa, la polizia aveva sequestrato 30 chili di botti simili a quelli che hanno causato la deflagrazione. La vittima aveva precedenti, tra cui proprio detenzione di materiale esplodente.
A Napoli e provincia, oltre 70 persone soccorse nei vari ospedali, tra cui 8 minori. L’altra vittima di questo bollettino di guerra, è un ristoratore, Marco D’Apice, 39 anni. Probabilmente ucciso da un proiettile vagante davanti il suo ristorante di Casandrino, un comune della provincia. Sul posto la polizia ha ritrovato cinque bossoli calibro 7,65. Secondo le prime testimonianze raccolte dagli uomini della squadra mobile l’uomo, incensurato, stava posizionando alcune batterie di fuochi d’artificio che avrebbe dovuto far esplodere per salutare il nuovo anno quando all’improvviso è finito a terra, riportando una evidente ferita alla bocca.
Allarmante il resoconto fatto il giorno dopo da Mariano Marmo, dirigente della Uoc Anestesia e terapia intensiva post operatoria del Cardarelli:” C’è una recrudescenza di questo fenomeno, siamo vicini agli allarmanti livelli che si registravano a Napoli negli anni 1987-97, periodo considerato “maglia nera” per numero di vittime”.
Ma il bollettino di guerra, non si riferisce solamente alle due città. Si è sparato ovunque, e ci sono stati feriti ovunque. A Bari, i patiti dei botti si sono esibiti anche davanti al palco di piazza Prefettura sfidando in maniera sfacciata il sindaco che dal palco ha allargato gli auguri anche ai trasgressori promettendo per il prossimo anno controlli più ferrei.
A Milano almeno 5 feriti, più un altro incendio divampato in un abitazione, il proprietario ha perso tre dita della mano. Ma il bollettino è impressionante: Firenze 8 feriti, tra cui anche minori; Catania 10 feriti; Catanzaro 22 persone ricoverate. A Palermo, un bambino rischia di perdere un occhio.
Purtroppo, questi incidenti elencati in quest’articolo sono solo i casi più eclatanti, ma la lista è ben più lunga, e sarà aggiornata nelle prossime ore.