“Era brutta, non mi piaceva la faccia che aveva“, queste le parole dell’uomo che ha deciso di seppellire viva la figlia, perché non di suo gradimento. La tragedia è avvenuta in Pakistan e la vittima è una neonata di soli 2 giorni, che è stata sepolta viva dal padre nella zona di Khanewal, nella provincia di Punjab.
Secondo quanto reso noto dai media ad Islamabad, la piccola aveva una malformazione al volto e, per questo motivo, Chaand Khan – questo è il nome dell’uomo che l’ha uccisa – ha confessato, come se nulla fosse, l’infanticidio alla polizia locale. Secondo quanto scritto dall’Express Tribune, l’omicidio sarebbe avvenuto a metà della settimana scorsa.
Pare che Khan abbia visto la bimba in ospedale e che abbia riferito, ai familiari e agli amici, che la figlia era morta e che si stavano organizzando i funerali, pensando di seppellirla viva nella bara. Durante la cerimonia funebre, però, la piccola ha iniziato a piangere, cogliendo di sorpresa i presenti ed il religioso, che ha ordinato all’uomo di portare la neonata in ospedale per un controllo. L’uomo ha così chiesto a Mohammed Farooq – dottore presso l’ospedale al-Shifa di Kacha Khoh – di iniettare del veleno alla figlia per ucciderla, ma il medico si è rifiutato, affermando che la piccola aveva, in effetti, “una testa piuttosto grande e lineamenti fuori dal normale“. Khan si è, allora, recato da solo al cimitero e ha seppellito viva la figlia.
L’omicidio è stato scoperto da un responsabile del comune di Kacha Khoh, che ha presentato una denuncia alla polizia locale: “Sarei stato disonorato se l’avessi lasciata vivere. La gente mi avrebbe chiesto, sicuramente, perché la bimba aveva una faccia tanto brutta e io avrei dovuto chiederne a mia moglie la ragione, per cui ho deciso di seppellirla viva“, ha dichiarato l’uomo.
Khan è stato difeso dal maggiore dei suoi 4 figli, ma rischia la pena di morte. Domani, avverrà la riesumazione del cadavere della bambina su richiesta del magistrato. Resta da chiarire come sia stato possibile che non sia scattata immediatamente una denuncia nei confronti del padre, a seguito dei primi tentativi di omicidio: il primo funerale che stava avvenendo, pare, senza la conferma di un medico dell’avvenuto decesso della piccola e la successiva richiesta esplicita di avvelenamento della bambina.