Il Tutor? È illegale in quanto rappresenta la palese violazione di un brevetto della Craft. È questa la clamorosa sentenza con cui la Corte d’appello di Roma ha ordinato ad Autostrade di astenersi dal fabbricare, commercializzare e utilizzare il sistema di controllo della velocità sulla rete autostradale.
E non solo: per ogni giorno di ritardo Autostrade sarà tenuta a pagare a titolo di sanzione civile 500 euro in favore della Craft, una piccola azienda di Greve in Chianti. D’altra parte Autostrade non dovrà pagare il risarcimento di 7.5 miliardi di euro chiesti dalla società visto che Autostrade non ha tratto alcun vantaggio economico dall’utilizzo del sistema che vuole solo tutelare la sicurezza dei clienti né di aver arrecato danno alla Craft. Ma Autostrade ha già reso nota la sua prossima mossa.
Il Tutor non verrà rimosso, ma sarà immediatamente sostituito con un nuovo sistema diverso da quello attuale.
Scrive Autostrade per l’Italia in una nota confermando anche di voler impugnare la sentenza prezzo la Corte di Cassazione da Autostrade per l’Italia. E per evitare di annullare i benefici del Tutor che ha ridotto del 70% il numero di morti sulla rete autostradale, Autostrade per l’Italia provvederò a pagare le sanziono previste per mantenere attivo il sistema attuale fino a quando non sarà effettuata la sostituzione integrale degli apparati con altro apposito sistema di rilevazione. Il tutto dovrebbe avvenire entro tre settimane. Anche la Polizia di Stato si schiera dalla parte di Autostrade ringraziandola per non aver rimosso il Tutor dalla rete autostradale in concessione anche a seguito della sentenza della Corte di Appello di Roma confermando l’importanza della sicurezza stradale.