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Alessandro Borghese “lavorare non per forza pagati”

Alessandro Borghese “lavorare non per forza pagati”

Sarò impopolare, ma non ho alcun problema nel dire che lavorare per imparare non significa essere per forza pagati. Io prestavo servizio sulle navi da crociera con “soli” vitto e alloggio riconosciuti. Stop. Mi andava bene così: l’opportunità valeva lo stipendio. Oggi ci sono ragazzetti senza arte ne parte che di investire su sé stessi non hanno la benché minima intenzione. Manca la devozione al lavoro, manca l’attaccamento alla maglia. Alle volte ho come l’impressione che le nuove generazioni cerchino un impiego sperando di non trovarlo perché, quando poi li chiami per dare loro una possibilità, non si fanno trovare. Mi danno, è frustrante

Ci sembra giusto e doveroso partire subito con le dichiarazioni del noto chef televisivo che ha raggiunto l’apice della sua carriera grazie alla trasmissione televisiva “4 ristoranti” dove si reca in diversi luoghi d’Italia a scoprire le tradizioni locali girando nei migliori quatto ristoranti e scegliere il vincitore. A proposito di tradizioni, con queste dichiarazioni Alessandro Borghese perde sicuramente un po’ quell’alone di simpatica che ormai la sua figura emanava, sì perché sputando queste parole non fa altro che alimentare quella tradizione becera del lavoro non pagato che sappiamo benissimo quanto in Italia crei malcontento.

Senza contare che Alessandro è figlio della nota attrice Barbara Bouchet e dell’imprenditore napoletano Luigi Borghese. Dunque il suo “sacrificio” che poi stare su una nave dove almeno ti offrono vitto e alloggio e dove puoi quantomeno mangiare, con le spalle parate da una famiglia così, è facilissimo parlare. Vi possiamo assicurare che esistono persone senza genitori che senza essere retribuiti non hanno alloggio, non hanno vitto e probabilmente non mangiano nemmeno. Sappiamo anche che il mondo della ristorazione è il settore peggiore in Italia, con prestazioni a nero e stipendi ai limiti del ridicolo, quando appunto te li danno.

Perché tanti ragazzi fuggono all’estero? Perché in molti Paesi il primo lavoro te lo pagano comunque, PER MOTIVARTI! Ora magari Alessandro Borghese ha travisato l’acqua fuori dal vaso, magari non è una cattiva persona, ma probabilmente sarebbe stato più giusto dire che i giovani dovrebbero essere più disposti ad accettare uno stipendio più umile da un primo lavoro. Comunque questo non aiuta all’emancipazione in ogni caso. La verità è che in Italia a molti imprenditori non piace pagare e quelli che si comportano onestamente sono sobissati da tassazioni assurde che la Politica non ha interesse a rivedere. Dichiarazioni così, dette da una persona come Alessandro, fanno solo male ed un po’ deludono perché da lui sicuramente non ce le aspettavamo.

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