Timido, introverso e strano. Questo è Adam Lanza, autore della strage nella scuola elementare Sandy Hook di Newtown, in Connecticut nel racconto degli ex compagni di classe. Riservato, intelligente, con difficoltà a rapportarsi con gli altri che spesso lo deridevano. Adam Lanza sembrava facesse di tutto per evitare l’attenzione. In base a quanto scrive il New York Times, che ha raccolto le testimonianze dei suoi ex compagni di scuola, Lanza si presentava in classe portando con sé una 24 ore nera e si sedeva sempre vicino alla porta, pronto a uscire. Quando veniva interrogato appariva nervoso e irrequieto e rispondeva a monosillabi, come se parlare gli costasse fatica. Pallido, alto e magro, senza precedenti penali, non compare neanche nella foto del libro-ricordo della classe del 2010. Nella pagina bianca si legge “timido con la macchina fotografica“. Altri ex compagni che si sono diplomati quell’anno sostengono che non abbia nemmeno finito la scuola
Secondo fonti ufficiali sembra soffrisse di un disturbo della personalità. Ventenne, Adam viveva con la madre Nancy a Newtown, in un quartiere benestante in cui risiedono soprattutto professionisti e colletti bianchi di grandi aziende tra cui General Electric, Pepsi e Ibm. La donna è stata uccisa dal figlio nella loro casa, prima che il ragazzo andasse nella scuola teatro del massacro, uccidesse altre 26 persone e si suicidasse. I genitori di Adam sono divorziati dal 2008, secondo i documenti del tribunale. Il padre, Peter Lanza, vive a Stamford in Connecticut e lavora nella divisione fiscale di General Electric. Il fratello di Adam, Ryan, ha 24 anni e vive a Hoboken, in New Jersey. Inizialmente è stato indicato come il responsabile della strage, ma la polizia ha poi reso noto che si trattava di un errore. Fermato e interrogato, è stato rilasciato perché non sarebbe coinvolto. Ha raccontato di non avere contatti con il fratello dal 2010.
Secondo i racconti di parenti e conoscenti, era una persona chiusa ma tranquilla, che non aveva dato segni di instabilità. La zia, Marsha Lanza di Crystal Lake in Illinois, ha raccontato che i genitori del ragazzo non avrebbero esitato a fornirgli sostegno adeguato, se questi avesse dato segnali di averne bisogno. “Nancy non era una donna che negava la realtà”, ha detto la zia, aggiungendo che il padre aveva incontrato a giugno Adam, senza notare segni di allarme. Un giovane che lo conosceva, Joshua Milas, lo ha descritto come una persona intelligente e apparentemente felice. Altri ancora raccontano che era affetto dalla sindrome di Asperger, una grave forma di autismo che, tra i sintomi, figurano la fobia sociale e la personalità schizoide.