Amanda Knox, la ventiseienne americana condannata lo scorso 31 gennaio dalla Corte d’Appello di Firenze per l’omicidio di Meredith Kercher, ha acquisito, suo malgrado, una certa notorietà, specie negli Stati Uniti, dove oltetutto la maggioranza della popolazione è convinta della sua innocenza. La sua fama, oltre che per l’atroce delitto di cui è accusata, è dovuta in parte anche al suo aspetto fisico affascinante, al punto che avrebbe attirato l’attenzione dell’industria cinematografica del porno. Michael Kulick, patron della casa di produzione a luci rosse Monarchy Distribution, le avrebbe infatti offerto ventimila dollari per girare un film porno.
Lo ha rivelato il nydailynews.com, che ha riportato la lettera scritta da Kulick alla Knox: “Da quando sei tornata alla ribalta la nostra casella mail è sommersa da richieste dei fan che vogliono vedere solo te. Si tratta di un’opportunità unica e il denaro potrebbe aiutarti a coprire le spese legali“. Non si sa ancora se la giovane sia interessata ad accettare l’offerta o meno, ma non è la prima volta che il mondo del porno fa simili richieste alla Knox: già nel 2011, infatti, Steve Hirsh, leader della casa di produzione Vivid Entertainment, specializzata in sex tape, aveva proposto alla ragazza di pubblicizzare i prodotti della compagnia, senza però dover recitare nei film e doversi quindi spogliare davanti alle telecamere.
Quella volta, comunque, non se ne fece niente. Sulla giovane, ora condannata per il “delitto di Perugia”, uno dei casi di cronaca nera di cui si è più parlato di recente, era già stato realizzato nel 2011 un film per la televisione, intitolato appunto “Amanda Knox”, e il regista Michael Winterbotton ne sta girando un altro per il cinema, dal titolo “Face of an Angel”, ispirato al libro di Barbie Latza Nadeau, “Angel Face: The True Story of Student Killer Amanda Knox”.
Il “delitto di Perugia”, avvenuto nel capoluogo umbro la notte del 1 novembre 2007, quando la studentessa inglese Meredith Kercher fu trovata morta e con la gola tagliata nella casa che divideva con altri studenti, ha sempre diviso l’opinione pubblica tra “innocentisti” e “colpevolisti”, e anche la magistratura non ha avuto sempre la stessa posizione: la Knox, infatti, è stata condannata in primo grado assieme a Raffaele Sollecito e Rudy Guede, poi assolta in appello, quindi la Cassazione ha annullato la precedente assoluzione e disposto un nuovo processo davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Firenze, che ha nuovamente condannato la giovane americana a 26 anni e mezzo e Sollecito a 25. I loro legali hanno già annunciato che ricorreranno in Cassazione.