La situazione politica, in visto del voto della Giunta per le elezioni del Senato sulla decadenza di Berlusconi, si fa sempre più instabile, e allarma anche il Quirinale, che ieri pomeriggio è intervenuto con una nota, nella quale si legge: il presidente della Repubblica “confida non sia aperta una rischiosa crisi e conserva fiducia nelle ripetute dichiarazioni di Silvio Berlusconi a sostegno del governo Letta“. Da San Pietroburgo, il premier Letta ha fatto notare come una crisi di governo, in questo momento, metterebbe di nuovo in fibrillazione i mercati: “E’ il primo G20 che si svolge senza che l’Italia sia il sorvegliato speciale, per me è fonte di grande soddisfazione e vorrei che tutti in Italia ne fossero consapevoli e convinti di quanto questo sia un fatto importante” ha affermato.
Per tutta la giornata, però, si sono susseguiti segnali non incoraggianti per l’esecutivo, con il Pdl che minacciava la crisi. Il capogruppo al Senato Renato Schifani ha dichiarato: “Vedo l’avvicinarsi di un momento di crisi. Quando si convive in un’alleanza devono vigere le regole del reciproco rispetto” e dal Pd “non riscontriamo questo atteggiamento”, per cui si avvicinerebbe “un countdown che determinerà inevitabilmente scelte politiche”. Schifani ha spiegato inoltre che il Pdl “è pronto ad andare all’opposizione“, perchè “un governo raccogliticcio, un governo d’aula sarebbe il male del Paese”, quindi “sarebbe meglio tornare alle urne“.
In serata, poi, Sandro Bondi è intervenuto con una nota per chiedere, in sostanza, al presidente della Repubblica nuovamente la grazia per il Cavaliere: “Il Pdl confida da tempo che il Capo dello Stato non ignori la drammaticità della situazione e prenda seriamente in esame un provvedimento esaustivo che le sue prerogative gli consentono di assumere nell’interesse dell’Italia” si legge nella nota. Berlusconi, intanto, starebbe già registrando un videomessaggio per annunciare la rottura, anche se non se conoscono i contenuti nè quando verrà diffuso. Il Pd, invece, ha ribadito la linea dura, e quindi il voto a favore della decadenza da senatore dell’ex premier, confidando che comunque, in caso di crisi di governo, “il presidente Napolitano deciderà per il meglio, per il bene del Paese”.
Il responsabile Economia Matteo Colaninno ha spiegato: “La nostra posizione è chiara: il governo deve andare avanti ma il problema sta tutto nel Pdl: se decide di aprire la crisi sarebbe una decisione irresponsabile e irragionevole”. E il responsabile organizzazione democratico Davide Zoggia ha avvertito: “Pensare di votare con questa legge elettorale sarebbe un delitto”, e ha poi ribadito: “La linea del nostro partito espressa da Epifani è che per noi la legge Severino è costituzionale“. Linea ribadita anche da Stefano Fassina, che ha affermato: “Questi continui ultimatum del Pdl non servono. Il Pd voterà per applicare la legge Severino, punto”. Il sindaco di Firenze Matteo Renzi, invece, non vede avvicinarsi rischi per l’esecutivo: “Il governo non casca, il governo ora va bene così…” ha detto.