Scalpore, e prevedibili polemiche, hanno suscitato e continueranno a provocare le parole del Monsignor Andrea Gemma, vescovo emerito di Isernia, per un paragone, non certo esemplare, tra coloro che sono “posseduti dal demonio” e le persone affette dalla sindrome di Down. “Il posseduto dal diavolo ha le movenze e il portamento simile a un down”, aveva dichiarato il vescovo, esperto di esorcismi, nel corso della trasmissione “Vade retro“, andata in onda lo scorso 9 giugno su TV2000, canale di proprietà della CEI.
Le parole hanno suscitato l’ira di un gruppo di 52 genitori di ragazzi affetti dalla sindrome, che hanno scritto una lettera di protesta a Repubblica. I genitori hanno scritto: “È un pregiudizio sbagliato, il parlare senza sapere, il voler a ogni costo giudicare senza conoscere. Esigiamo le scuse del vescovo”. I genitori, alquanto amareggiati, hanno invitato il vescovo a trascorrere del tempo insieme a dei ragazzi disabili per capire che tali giovani non sono affatto simili o assumono comportamenti simili a quelli di indemoniati.
Non mancano, da parte dei genitori, anche delle accuse verso la Chiesa. “Sono troppe le discriminazioni che arrivano dal clero verso le disabilità. Un rappresentante della Chiesa non può e non dovrebbe permettersi di apparire in tivù e rilasciare certe dichiarazioni”.
David Murgia, conduttore della trasmissione incriminata, in una nota seguita a uno scambio di email con il coordinatore della onlus CoorDown, Sergio Silvestre ha dichiarato che il tutto è solo frutto di un fraintendimento e che si è voluto estrapolare solo un frammento di un minuto su un programma durato 42 minuti. “Le persone affette da Sindrome di Down sono prima di tutto nostri fratelli e non certo indemoniati. A loro rivolgiamo sempre le nostre attenzioni e le nostre premure”, conclude la nota.
Di seguito il video della dichiarazione di Monsignor Gemma, al centro dell’attenzione mediatica e non solo.