Com’è noto, il 2 giugno rappresenta un giorno fondamentale nella storia del nostro Paese. Correva l’anno 1946 e il popolo italiano, dopo la caduta del Fascismo, fu chiamato alle urne per decidere, mediante referendum istituzionale, quale forma di governo dare alla Nazione. Monarchia o Repubblica? Dopo 85 anni, con 12.718.641 voti contro 10.718.502 l’Italia diventava repubblica e i regnanti di casa Savoia venivano esiliati. Ne è passata di acqua sotto i ponti da allora. Ed ogni anno il 2 giugno viene celebrato come il giorno della nascita della Nazione, in maniera simile a come accade in Francia il 14 luglio o negli USA il 4 luglio.
Oggi, 2 giugno 2012, è celebrato in maniera prevedibilmente più sobria rispetto agli anni passati. Lo ha fatto capire chiaramente anche ieri il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha inaugurato le celebrazioni in Piazza Venezia a Roma, Napolitano, accompagnato dalle più alte cariche dello Stato, ha reso omaggio alla tomba del Milite Ignoto all’Altare della Patria.
Il calo di tono rispetto ai festeggiamenti degli anni scorsi è dettato dal rispetto per le vittime e tutte le persone sconvolte dal sisma che ha colpito nei giorni scorsi l’Emilia Romagna. Un minuto di raccoglimento è stato infatti osservato in rispetto di coloro che hanno perso la vita nel terribile sisma.
Nel messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, il generale Biagio Abrate, Napolitano ha ringraziato quanti sono intervenuti nelle zone colpite dal terremoto con le seguenti parole:
Un riconoscimento particolarmente sentito va ai reparti intervenuti con la Protezione Civile in soccorso dei cittadini emiliani che un disastroso terremoto ha, in questi giorni, cosi’ duramente e dolorosamente colpito. Con il loro impegno essi testimoniano ancora una volta la totale dedizione delle Forze Armate alla nostra Italia ed alla sua gente di cui sono nobile espressione. Quei reparti saranno oggi virtualmente al fianco delle unita’ che sfileranno in Roma.
Nel messaggio, invece, inviato a tutti prefetti, il Presidente ha invece fatto riferimento alla crisi, chiedendo impegno per le persone più deboli:
Massima attenzione va rivolta al disagio dei soggetti più esposti alla grave congiuntura economica, al comprensibile malessere di tanti giovani incerti del loro futuro, per attivare ogni possibile iniziativa tesa a rendere operante un essenziale tessuto di coesione sociale, venendo incontro alle esigenze di chi versa in difficoltà, talvolta drammatiche, e sollecitando, a tutti i livelli, una comune responsabilità e solidarietà.
Polemiche sono sorte nei giorni scorsi a causa del mancato e totale annullamento della parata prevista per oggi, sebbene questa si stia svolgendo in maniera meno sfarzosa rispetto agli anni precedenti. Non sfilano, infatti, i sistemi d’arma e i cavalli, e non ci sono i tradizionali sorvoli delle Frecce Tricolori.