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“Sei grassa, un cattivo esempio”. E la cronista risponde in diretta

“Sei grassa, un cattivo esempio”. E la cronista risponde in diretta

Alla fine è stato costretto a chiedere scusa. Non poteva fare altrimenti il “bullo” del Web che aveva definito Jennifer Livingston, la conduttrice di un’emittente televisiva locale del Wisconsin, “un cattivo esempio per i giovani” a causa del suo peso elevato. Per Kenneth Krause quelle forme erano troppo tonde per apparire sul piccolo schermo, specie per una persona che aveva un certo seguito nella comunità locale dello Stato del Midwest. Così invia una mail alla Livingston nella quale l’ accusa di “non aver mai fatto nulla per migliorarsi” e che questo rischia di “avere ricadute sui giovani”. Il messaggio fa andare su tutte le furie la conduttrice: il marito della giornalista lo pubblica su Internet creando una sollevazione popolare, mentre la donna decide di rispondere ritagliandosi quattro minuti dal suo programma.

“La verità è che sono grassa ha dichiarato in diretta la donna – o ancor meglio obesa, almeno è così che si leggerebbe in un referto medico. Ma mi rivolgo alla persona che ha scritto questa lettera. Credi che io non lo sappia? Pensi che le tue crudeli parole mostrino qualcosa che io non riesco a vedere? Tu non mi conosci, non sei mio amico e non fai parte della mia famiglia. Dichiari anche di non vedere con piacere questo programma. Non sai nulla di me, ma guardi solo l’esteriorità. Credimi, sono molto di più del peso che appare sulla bilancia”. Poi ricordando che ottobre è il mese anti-bullismo è passata all’attacco: “Le parole di quest’uomo non significano nulla per me, ma mi fanno arrabbiare molto perché ci sono tanti bambini che non sanno difendersi e che ricevono ogni giorno email anche peggiori di questa che ho ricevuta io. Se tu sei a casa e stai parlando della giornalista grassa, è probabile che i tuoi bambini ti stiano ascoltando e la prima cosa che faranno una volta a scuola è chiamare grasso qualcun altro”. Dunque si rivolge ai bambini. “Mi rivolgo a tutti i bambini che sono là fuori e che si sentono persi, che soffrono per il loro peso, per il colore della pelle, per le proprie preferenze sessuali, per una disabilità o persino per l’acne presente sul loro viso. Ascoltatemi. Non lasciate che la vostra autostima sia determinata dai bulli. Imparate dalla mia esperienza e sappiate che le parole crudeli di una sola persona sono niente rispetto alle urla di molti”.

La vicenda diventa un caso nazionale anche perché Livingston, 37 anni e madre di tre figli, soffre di tiroide e ha difficoltà a perdere peso. La storia rimbalza così in tutti gli Stati Uniti, e Krause, è costretto a fare un passo indietro spiegando che lui era un bambino obeso, che ha sofferto molto e che è possibile fare qualcosa per cambiare. Non voleva insomma offendere nessuno: “Data l’epidemia di obesità e tutte le patologie ad essa collegate, e considerando che Jennifer Livingston gode di una certa visibilità all’interno della nostra comunità, mi auguro che colga l’occasione per proporsi ai telespettatori come un esempio di impegno per il cambiamento”. Ma non è tutto, Krause, di professione guardia giurata, offre il suo contributo e spiega che sarebbe felice di poter dare alla presentatrice “qualche consiglio in materia”.

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