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Missioni all’estero, per Napolitano costi da riesaminare

Missioni all’estero, per Napolitano costi da riesaminare

Si è tenuto oggi presso la Nuova Aula del Palazzo dei Gruppi Parlamentari il convegno dal titolo “Il ruolo dell’Italia nelle missioni internazionali”, organizzato dall’Istituto Affari Internazionali (IAI) e dall’Istituto Scienze Politiche Internazionali (ISPI) allo scopo di valutare la rilevanza degli interventi italiani nel contesto globale.
Questa mattina Gianfranco Fini durante il suo discorso di apertura ha focalizzato l’attenzione sull’autorevolezza che il nostro Paese ha saputo conquistarsi partecipando alle missioni di pace all’estero con uno spirito umanitario che è diventato ben presto un modello di comportamento riconosciuto.

”Grazie alla partecipazione alle missioni internazionali – ha detto il presidente della Camera – l’Italia ha incrementato la sua credibilità internazionale, acquisendo un ruolo più incisivo specie nell’ambito dell’Unione Europea e della Nato. Ciò è dipeso dall’impegno profuso e dalla serietà con la quale abbiamo affrontato queste missioni, alcune delle quali nei contesti più pericolosi e difficili del pianeta. Un ruolo non minore ha svolto la particolare filosofia che anima l’operato dei nostri uomini, tanto da far parlare, in ambito internazionale, di un modello italiano di peace-keeping, caratterizzato dalla specifica attenzione alle esigenze della popolazione civile e più in generale agli aspetti umanitari, culturali e relazionali”.

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato al convegno un messaggio ufficiale tramite il suo consigliere militare, il generale Rolando Mosca Moschini:

“In tempi recenti – si legge nella nota – l’ulteriore rapida evoluzione degli scenari, con il sopraggiungere di una grave e persistente contingenza economico-finanziaria e l’emergere di nuove potenziali cause di conflittualità, ha posto l’esigenza di una profonda riqualificazione degli interventi e dell’organizzazione delle forze armate fermo restando l’impegno del Paese, in ambito Onu, Unione europea e Nato”.

La crisi economica per Napolitano impone dunque che vengano riesaminate e razionalizzate le spese per le missioni all’estero, pur senza prescindere dagli impegno presi in ambito internazionale, dove “l’Italia garantisce, da oltre venti anni, un contributo altamente significativo al mantenimento della pace e al ripristino di condizioni di stabilità e di sicurezza nei teatri di crisi”.

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