Dopo ben 30 ore è stata liberata la blogger Yoani Sanchez arrestata dalla polizia castrista a Cuba per impedirle di seguire il processo nei confronti del giovane politico spagnolo Angel Carromero, accusato di omicidio dopo la morte dei dissidenti Oswaldo Paya e Harold Cepero in un incidente stradale. Carromero, giovane militante del Partito Popolare spagnolo (PP), lo scorso 22 luglio era alla guida dell’auto nella quale viaggiavano anche Payà e un altro dissidente, poi l’incidente. Payà era premio Sakharov per i diritti umani del Parlamento Europeo, nonché uno dei volti più noti dell’opposizione cubana. Il politico spagnolo rischia ora di essere condannato a 5 anni di reclusione. La Sanchez ha annunciato la sua liberazione su Twitter: “Siamo stati appena liberati! Trenta ore di arresto e molti aneddoti da raccontare :-(“. Nei messaggi successivi la blogger ha poi ringraziato tutti coloro che si sono dati da fare per liberarla e ha poi precisato di non aver toccato né cibo né acqua.
La Sanchez ha continuato sul Twitter:
Avevo intenzioni unicamente giornalistiche. Volevo assistere al processo di Angel Carromero e raccontarlo su Twitter”. Riferendosi sempre al processo Carromero, la blogger sottolinea che Granma, quotidiano del Pc cubano, “dice bugie quando afferma che era pubblico… non lo era.
La blogger rappresenta una dei volti più noti dell’opposizione castrista. È stata spesso perseguitata dai mezzi di repressione ufficiali di Cuba e le pagine del suo blog (Generacion Y, conosciuto in tutto il mondo, tradotto in 20 lingue e creato nel 2007 in collaborazione con un server tedesco) sono state spesso oggetto di vandalizzazione. Non è la prima volta che la Sanchez viene arrestata. Già il 6 novembre 2009 la blogger fu arrestata mentre andava nella capitale cubana L’Avana ad una manifestazione contro la violenza insieme ad altri amici blogger. In quell’occasione la Sanchez, come si suoi amici, fu bersaglio di pesanti insulti e percosse.