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Viareggio, fratello di Panariello trovato morto in strada

Viareggio, fratello di Panariello trovato morto in strada

Trovato senza vita Francesco Panariello, il fratello del famoso comico toscano. Il corpo dell’uomo è stato rinvenuto in un’aiuola sulla terrazza della Repubblica, di fronte al bagno Zara, a Viareggio. Francesco, diverso tempo fa, era caduto nel tunnel della droga ed era stato il fratello Giorgio a consigliargli di disintossicarsi. Sul posto sono arrivati la Polizia e i soccorsi del 118 i quali, dopo varie manovre di salvataggio, hanno appurato che l’uomo era deceduto e che non c’erano più speranze. Il cadavere verrà sottoposto ad esami autoptici per stabilire le cause della morte. Francesco aveva solamente 50 anni.

L’infanzia di entrambi i fratelli è stata molto difficile: i due, infatti, furono abbandonati dalla loro madre, al tempo poco più che bambina, e vissero per molto tempo separati: Francesco fu affidato ai nonni materni, mentre Giorgio fu portato in collegio, dove giunse una famiglia benestante e li adottarono entrambi. Francesco, però, dichiarò che nemmeno l’amore e la protezione della famiglia acquisita riuscì a donargli quella pace interiore che ricercava da sempre. Ecco le sue parole in merito:

Neanche l’affetto della nuova famiglia riusciva a placarmi. Un giorno mi scoprirono mentre portavo via loro i soldi, così tolsero l’ adozione. Fui spedito in un collegio a Siena, ma anche lì durai poco, mi scoprirono mentre stavo rubando dei soldi al preside. Fui ritenuto un caso con pochissime probabilità di recupero così mi portarono dai miei nonni al Cinquale, una frazione del comune di Montignoso.

Francesco, infatti, ha cercato la madre per tutta la vita, anche quando forse la felicità aveva bussato alla sua porta. Dopo aver conosciuto Giorgio, infatti, scappò via e si diresse a Napoli per vedere in volto la madre che non aveva mai conosciuto. Le cose non andarono bene e divenne un tossicodipendente, si ammalò e finì anche in carcere. Giorgio Panariello, però, non riuscì ad estraniarsi dalla situazione e convinse il fratello a farsi curare nella comunità di San Patrignano, quando aveva 37 anni.

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