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Venere transita davanti al Sole: in arrivo l’eclissi più rara

Venere transita davanti al Sole: in arrivo l’eclissi più rara

L’appuntamento è di quelli importantissimi e che non avremo più modo di rivedere. Le generazioni future, forse, sì. Ma noi no. Parliamo del transito del pianeta Venere dinanzi alla superficie termonucleare del Sole. L’ultimo evento eccezionale del genere si è verificato, in realtà recentemente, l’8 giugno 2004. In Europa sarà visibile soltanto la parte finale del fenomeno, al sorgere del sole. In ogni caso l’evento è comunque imperdibile, dal momento che il prossimo transito di Venere dinanzi al Sole avverrà il 21 dicembre 2117.

Attendiamo dunque con ansia l’alba del 6 giugno 2012. In Italia sarà visibile, come anticipato, solo la parte finale del fenomeno. Le località sulla costa adriatica godranno di condizioni di osservabilità più favorevoli, tra le ore 5:39 e 6:34 del mattino (a Roma alle 5.35, a Torino alle 5.43§). Il transito si compirà in sei ore e 40 minuti e tutto si concluderà esattamente alle 6.34. Le fasi finali del transito di Venere osservabili dall’Italia si verificano quando il Sole è ancora molto basso sull’orizzonte orientale. Risultano pertanto essere favorite per l’osservazione le località del Nord e dell’Est, in quanto sulla costa adriatica l’orizzonte è libero da ostacoli ed è possibile seguire tutte le fasi del sorgere del Sole. Nelle località più orientali al termine del transito il Sole sarà un po’ più alto.

Il transito del piccolo Venere dinanzi al Sole è oggi per lo più un fenomeno osservativo ma, tempo fa,  i transiti del Pianeta erano fondamentali per determinare con precisione la dimensione del Sistema Solare, la distanza tra Terra, Sole e Venere e per calcolare la grandezza del diametro del pianeta in base al tempo impiegato per percorrere il disco solare.

Il primo transito previsto fu nel 1631, ma non fu osservato da nessuno poiché i dati di Keplero, non erano così precisi da riuscire a determinare con esattezza che il fenomeno non sarebbe stato visibile dall’Europa. Così, si dovette rimandare ad 8 anni dopo. Grazie ai transiti è stato capito che Venere aveva una propria atmosfera: i raggi solari infatti furono rifratti ancora prima dell’entrata del disco di Venere in quello solare. Questo, pertanto, per opera di un involucro gassoso che doveva circondare necessariamente il pianeta.

Caratteristi poi del transito è l’effetto di back drop, che rende impossibile stabilire con precisione assoluta il momento in cui inizia e termina il transito, a causa di un effetto ottico che segue alla turbolenza atmosferica terrestre e ai mezzi ottici utilizzati. L’effetto consiste, in pratica, in una sorta di spalmatura del dischetto del Pianeta nel momento in cui si trova nei pressi del bordo del Sole. L’appuntamento è dunque per il sorgere del Sole il prossimo 6 giugno. Altrimenti arrivederci al 2117. Ma non per noi.

 

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