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La ragazza che aveva predetto la sua morte su Facebook muore davvero

La ragazza che aveva predetto la sua morte su Facebook muore davvero

Una ragazzina di 12 anni è stata uccisa da sua madre durante una situazione di stallo, poi degenerata, all’interno di un ufficio di buoni alimentari in Texas e, come riportato dagli inquirenti, sarebbe morta a causa delle ferite d’arma da fuoco riportate. Ramie Marie Grimmer aveva aggiornato il suo lavoro su Facebook scrivendo “Potrei morire oggi”, dopo che la madre, Rachelle Grimmer, 38 anni, aveva preso in ostaggio il supervisore del Dipartimento dei Servizi Umani del Texas, nella città di Laredo sul fiume Rio Grande, a causa di un violento alterco seguito al rifiuto dell’uomo di apporre il timbro sui buoni alimentari.

Rachelle Grimmer, dopo 7 ore, ha rilasciato l’ostaggio ma ha poi colpito sua figlia Ramie e l’altro suo figlio Timothy, prima di uccidersi. La ragazzina è morta per le ferite riportate. Il bambino è attualmente ricoverato in condizioni molto critiche presso l‘Ospedale di San Antonio, come riferito da Mary Walker, portavoce del Servizio Protezione Minori. Funzionari statali e locali hanno riportato che Rachelle era una donna nomade, che vagava di zona in zona, dopo essersi trasferita in Texas con i figli dall’Ohio. Ad un certo punto la famigliola si è ritrovata a vivere in una tenda sulla spiaggia vicino a Corpus Christi e, come riferiscono alcuni abitanti della zona, i bambini sono spesso stati visti ad elemosinare il cibo, poichè nella loro fatiscente abitazione non vi era modo di cucinare nulla, non essendoci una cucina. I funzionari hanno riferito che era stato chiesto al Dipartimento di protezione per i minori del Texas di esaminare il caso, ma non essendoci segni di abuso o di abbandono, questo era stato chiuso. Come riferito dalla Polizia di Laredo, madre e figli avevano vissuto in quattro luoghi differenti una volta giunti in Texas. I funzionari stanno cercando di determinare in che modo una famiglia con tale evidente necessità è riuscita a cadere attraverso le fessure della rete di sicurezza della società, ha riportato Stephanie Goodman, portavoce del Dipartimento dei Servizi Umani.

“C’è qualcosa che avremmo potuto fare diversamente?” ha chiesto. “Forse abbiamo bisogno di fare un miglior lavoro di sensibilizzazione del pubblico, di offrire una comunicazione migliore. Non bisogna dare per scontato che tutti sappiano quanto possa essere disperata una certa situazione”. 

La signora Grimmer ha fatto la prima di tante richieste di buoni alimentari nel mese di luglio, ma i funzionari statali non le hanno mai approvate per insufficienza d’informazioni: il modulo da compilare per i predetti buoni pasto è, infatti, composto da 18 pagine che chiedono, tra le altre cose, le residenze passate, che devono aver complicato la procedura. Come riferito dalla stessa Goodman, la famiglia Grimmer non ha mai ricevuto alcun beneficio, nonostante la situazione della famigliola fosse effettivamente disperata. Associazioni di beneficenza privata della zona di Laredo han riferito che i Grimmers’ non hanno mai richiesto assistenza, nonostante ci siano un certo numero di organizzazioni umanitarie religiose e civili nella città di confine di 236.000 abitanti, che è tra le più povere della nazione. Walker ha dichiarato che il bambino sopravvissuto, Timothy, rimarrà in ospedale per qualche tempo, e poi dovrebbe essere affidato alle cure di alcuni parenti.

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