Si chiama DVB-T2 ed è il nuovo sistema per le trasmissioni digitali terrestri che manderà il pensione il vecchio televisore obbligando gli italiani ad acquistare uno nuovo. La legge di bilancio 2018 prevede infatti che il 30 giugno 2022 dovrebbe scattare l’effettiva transizione alla nuova modalità di trasmissione con il risultato che circa il 90% dei televisori nelle case degli italiani non saranno più in grado di ricevere le nuove trasmissioni.
Sarà necessario acquistare o un nuovo decoder aggiuntivo o acquistare un altro apparecchio.
Insomma, si preannuncia un nuovo salasso per gli italiani come previsto dall’articolo 89 della norma che prevede la transizione alla tecnologia 5G con la conseguente cessione della banda 700 agli operatori di telefonia.
Tutto comincia dal Piano della Commissione Europea sul 5G che chiede posto nelle frequenze per la nuova modalità per la telefonia mobile: in sostanza per rendere libere le frequenze, le tv dovranno adeguarsi passando al DVB-T2che offre la possibilità di poter effettuare la trasmissione dei canali in meno spazio.
Entro maggio l’Agcom dove approvare il nuovo piano di assegnazione delle frequenze e i diritti d’uso delle frequenze attribuiti agli operatori saranno convertiti “in diritti d’uso di capacità trasmissiva in multiplex nazionali di nuova realizzazione in tecnologia DVB-T2″, il digitale terrestre di seconda generazione senza dimenticare anche la completa della numerazione unica, il cosiddetto LCN che è totale numerazione delle tv nella posizione nel telecomando.
Ci sarà un periodo transitorio che va dal primo gennaio 2020 al 30 giugno 2022, ma gli apparecchi televisivi adeguati ai nuovi standard saranno in vendita vendita dal 2017 anche se dovranno essere anche adeguate le antenne centralizzate dei condomini.
La legge di Bilancio intanto ha messo a disposizione100 milioni di euro entro il 2022 come contributo alle famiglie per l’adeguamento delle tv in vista dello switch off.
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