Trending
{"ticker_effect":"slide-h","autoplay":"true","speed":3000,"font_style":"normal"}
Turchia, scontri in piazza: un morto a Istanbul

Turchia, scontri in piazza: un morto a Istanbul

Continuano ormai da quattro giorni in Turchia le proteste contro il governo del premier Erdogan, e in serata migliaia di manifestanti si sono riversati nella centrale piazza Taksim ad Istanbul, dove si sono verificati anche scontri con la polizia e domenica un ragazzo di 20 anni è morto e altri quattro sono rimasti feriti dopo essere stato investito da una macchina lanciata contro un gruppo di dimostranti. Non è ancora chiaro se si trattasse di una macchina della polizia o di un taxi. Nella capitale Ankara, dove si sarebbero verificati i disordini più violenti, invece, un giovane si trova in stato di morte cerebrale dopo essere stato colpito alla testa da un proiettile. Sono centinaia di migliaia ormai le persone che in tutta la Turchia si sono riversate per le strade per chiedere le dimissioni di Erdogan, ad una settimana dall’inizio della protesta di Gezi Park contro la distruzione di 600 alberi nel centro di Istanbul.

Vi sono stati duri scontri tra polizia e manifestanti anche vicino agli uffici del premier e del partito islamico Akp a Istanbul, Ankara e Smirne, dove sono state lanciate bombe molotov negli uffici dell’Akp. Il ministro dell’Interno ha parlato di oltre 1700 persone arrestate, molte delle quali già rilasciate, 58 feriti tra i civili e altri 115 tra le forze di sicurezza, ma il bilancio potrebbe essere più alto. Sui social network, i giovani chiedono aiuto e assistenza medica, lamentano il silenzio delle principali televisioni nazionali e mostrano foto scioccanti delle violenze della polizia. Alcuni parlano di un “maggio 68” e di una “primavera turca“, ma Erdogan, in partenza per un viaggio in Marocco, Algeria e Tunisia, si è mostrato duro soprattutto con chi ha voluto fare, appunto, paragoni con la “primavera araba”: “Quelli che dicono che è in corso una primavera turca non conoscono la Turchia ha affermato.

Per il premier,quanto avviene nelle piazze è “orchestrato da estremisti” e potrebbero esserci “legami con soggetti stranieri“. Erdogan ha inoltre lodato l’operato delle forze dell’ordine, e ha voluto rassicurare: “La situazione sta rientrando nella normalità. Al mio rientro da questa visita, i problemi saranno risolti“. Il capo dello Stato Abdullah Gul ha incontrato il leader dell’opposizione Kemal Kilicdaroglu, che chiede le dimissioni del premier, e ha rivolto un appello a mantenere la calma: “Invito tutti i miei concittadini alla ragione. Tutti devono rispettare le regole, e se vogliono esprimere le loro opinioni devono farlo in maniera pacifica” ha affermato.

La repressione degli scontri da parte della polizia ha suscitato condanna unanime in tutto il mondo. Il segretario di Stato americano John Kerry si è detto “preoccupato” e ha chiesto un’indagine sul comportamento delle forze dell’ordine, e ha ricordato che gli Stati Uniti, alleati della Turchia, “sostengono con forza il diritto alla libertà di espressione, compreso quello di protestare pacificamente”. Critico anche il presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz, che ha scritto su twitter: “La severità con cui la polizia ha risposto alle proteste è assolutamente sproporzionata e non potrà che condurre all’allargamento delle proteste“.

Lascia un commento