In Venezuela, sono stati rinvenuti i cadaveri di due italiani. I corpi sono stati trovati ad un centinaio di metri l’uno dall’altro sulla spiaggia di Caimare Chico ed appartengono a Teresa Del Savio – 55 anni – e Salvatore Di Pietro – 52 anni – i due coniugi italiani rapiti con la forza giovedì scorso a Maracaibo, in Venezuela. La coppia viveva a Maracaibo da anni ed aveva un negozio di liquori.
Secondo quanto rivelato dalla polizia locale e dall’esperto antisequestri dell’ambasciata italiana a Caracas, l’ipotesi più accreditata sarebbe quella di un rapimento a scopo estorsivo finito in tragedia. I due italiani sono stati ritrovati con le manette ai polsi e diverse lesioni – forse causate dalla caduta in mare, probabilmente avvenuta per motivi accidentali – ma nessuno dei due corpi presenta ferite da arma da fuoco. L’autopsia ha rivelato che la morte è sopraggiunta, per entrambi, per annegamento.
I due coniugi erano stati prelevati alla chiusura del loro negozio – che si trova all’interno di un centro commerciale, nel quartiere di Isla Dorada – dopo essere stati seguiti da un’auto. Le telecamere di sicurezza hanno, infatti, ripreso i due coniugi che sono costretti, da alcuni colpi di pistola sparati in aria e contro la vettura, a salire su un’auto. Su ciò che è avvenuto successivamente è ancora buio totale. I cari della coppia – di origini campane – aspettano il via libera della magistratura locale per ottenere la sepoltura dei due coniugi in Italia e sperano che vengano scoperti al più presto i colpevoli della tragedia.
Secondo quanto dichiarato dall’esperto antisequestri dell’ambasciata italiana, il picco massimo dei sequestri in Venezuela è avvenuto nel 2008 con 40 casi. Negli ultimi anni, i casi di rapimento a scopo estorsivo sono diminuiti, ma restano sempre parecchi i cosiddetti “sequestri express“, cioè quei rapimenti che si risolvono nel giro di poche ore e di cui spesso non sanno nulla neanche le autorità venezuelane stesse.