Una cerimonia al quartier generale: così l’FBI ha commemorato la morte del giudice italiano ucciso dalla mafia il 23 maggio 1992. Il direttore Robert S. Mueller, affiancato da due suoi predecessori e alla presenza di molti dignitari italiani invitati per l’occasione, ha ricordato Giovanni Falcone definendolo “un coraggioso avversario della Mafia e uno dei primi sostenitori della cooperazione internazionale nella lotta al crimine organizzato”, e rievocando le drammatiche circostanze della strage di Capaci, in cui insieme al giudice avevano trovato la morte anche la sua compagna e tre uomini della scorta.
Uno dei meriti principali di Falcone per l’FBI è stato quello di aver individuato subito la fondamentale importanza della cooperazione nazionale e internazionale nell’ambito della lotta alla criminalità organizzata. Mueller nel suo discorso ha dunque focalizzato l’attenzione proprio su questa tematica: “molto prima che la parola globalizzazione divenisse un termine diffuso, il giudice Falcone capì che nessun dipartimento o Paese può combattere il crimine da solo e fece infatti di tutto per coltivare rapporti forti, amicizie, qui negli Stati Uniti e altrove nel mondo”.
Il legame con l’FBI ebbe origine negli anni Ottanta e si rinsaldò nel corso di due grandi inchieste: Pizza Connection, grazie alla quale fu sventato un imponente sistema di riciclaggio di denaro proveniente dal traffico di droga ad opera di esponenti della mafia siciliana stabilitisi negli USA, e l’indagine svolta in Italia con la collaborazione con gli investigatori americani culminata con il Maxiprocesso. Da queste due inchieste nacque anche una personale amicizia fra Falcone e l’agente federale Luis Freeh, che in seguito sarebbe diventato direttore dell’FBI. Freeh era presente alla cerimonia e ha ricordato quanto Falcone amasse l’FBI e si sentisse al sicuro, circondato dai colleghi americani. L’ex direttore ha poi aggiunto che la Mafia ha compiuto un grave errore di calcolo eliminando il giudice, poiché non è riuscita ad intimorire la polizia italiana, rinsaldandone piuttosto la determinazione.
Gli insegnamenti di Falcone, in particolare la necessità della cooperazione internazionale e della protezione dei testimoni chiave, hanno dunque stabilito lo standard attuale per la cooperazione globale tra le forze dell’ordine.