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Torino: ragazza 16enne provoca raid contro un campo rom per uno stupro inventato

Torino: ragazza 16enne provoca raid contro un campo rom per uno stupro inventato

All’origine di un assalto ai danni di un campo nomadi abusivo a Torino organizzato da alcuni ultrà, principalmente juventini, ci sarebbe uno stupro inventato. Una ragazzina 16enne del capoluogo piemontese aveva raccontato di essere stata violentata da due zingari mentre tornava a casa. La ragazzina ha, invece, poi ritrattato. Pare che la 16enne avesse avuto paura di raccontare di aver perso la verginità con un suo coetaneo e, per paura di deludere la nonna, alla quale aveva giurato di arrivare vergine al matrimonio, abbia inventato la frottola di incolpare due zingari, con la complicità del fratello maggiore. La notizia della violenza, ai danni della “vergine” 16enne, ha rapidamente fatto il giro del quartiere Vallette, dove abita la ragazza e alcune persone avevano per questo deciso di organizzare una pacifica fiaccolata contro i nomadi. Tuttavia la situazione è però degenerata.

Sulla strada i manifestanti hanno incontrato un nomade e l’hanno picchiato. Solo l’esser riuscito a fuggire gli ha, probabilmente, salvato la vita. Bombe carta, pietre, bastoni. La rabbia cresceva dettata da quella che era la voglia di vendicarsi per la violenza subìta dalla giovane ragazza. Il fratello della giovane aveva confermato alla Polizia la storia dello stupro: “Li ho visti, erano in due: uno con una felpa grigia, uno con una grossa cicatrice”. Una volta portato al campo però, Alessandro, fratello della “finta” vittima ha confessato:  Non sono stati gli zingari, ma un italiano. E forse non c´è stata nemmeno violenza. Il cellulare che hanno rubato a mia sorella è in un garage poco lontano da qui”. Il tutto per mascherare un rapporto sessuale pre-matrimoniale alla famiglia, ossessionata dalla verginità della giovane, tanto da farla spesso visitare da un ginecologo. La ragazza in caserma ha poi confessato:  “Nessuno mi ha violentato”. 

La violenza c’è stata. Ma al contrario. Tende e roulotte bruciate, diverse le baracche nomadi distrutte; il tutto rischiando davvero di provocare una strage. Un ragazzo di 20 anni e un signore di 59 sono stati arrestati per danneggiamento aggravato. Preoccupato si è mostrato il sindaco di Torino, Piero Fassino, che ha dichiarato: “No ai linciaggi e a chi vuole far prevalere odio e violenza. È compito della magistratura accertare cosa sia effettivamente avvenuto nella vicenda di Sandra. È inaccettabile che si dia luogo a manifestazioni di linciaggio nei confronti di persone estranee ai fatti con la sola ragione che sono cittadini stranieri. Torino è una città civile. È dovere della nostra comunità respingere chi vorrebbe precipitare la vita della nostra città nell’odio e nella violenza”.

Dello stesso avviso anche Anna Maria Cancellieri, ministro dell’Interno, secondo la quale: “Torino non si identifica in quel manipolo che ha incendiato la casa dei rom. A nessuno deve passare per la testa che i problemi si risolvono con la violenza. Meno che mai con la violenza nei confronti del ‘diverso’, dello ‘straniero”.

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