Una rara forma di infezione batterica ha colpito Tevita Alatini, un bimbo texano di soli sette anni, mentre era in vacanza con i suoi genitori in California.
Il ragazzino si stava divertendo presso il Camp Pendleton Lake insieme ai familiari, quando all’improvviso ha accusato un forte dolore al fianco. Allarmati dai suoi lamenti, genitori e zii sono subito accorsi in suo aiuto, ma all’inizio non hanno notato alcun sintomo di malessere, a parte il fianco che gli doleva, ma che non sembrava aver subito gravi danni. Per questo motivo, come hanno in seguito dichiarato, non hanno minimamente pensato potesse trattarsi di una malattia.
Ben presto però sul fianco del bambino è comparsa un’eruzione cutanea che ha cominciato a diffondersi velocemente, mentre Tevita era scosso da conati di vomito.
A quel punto il bambino è stato portato in fretta all’ospedale, dove è stato stabilizzato e reidratato, prima di cominciare la terapia antibiotica, poiché sulla base dei sintomi mostrati, si è ipotizzata una fascite necrotizzante. Si tratta di una rara infiammazione che può interessare una zona del corpo umano in seguito a un trauma, anche minore, in seguito al quale interviene l’infezione da parte di batteri, streptococchi del gruppo A, chiamati anche mangia-carne, per via della necrosi del tessuto, che in realtà avviene a causa delle tossine rilasciate.
Tra i sintomi della fascite necrotica vi sono diarrea, vomito e arrossamento. Sulla parte del corpo colpita dall’infezione si verifica solitamente la formazione di vesciche e la necrosi dei tessuti sottocutanei, che provocano febbre molto alta e condizioni generali gravi.
Il tasso di mortalità che questa infezione di origine batterica comporta è del 73% e le possibilità di sopravvivenza variano in base alla tempestività della diagnosi e del relativo intervento.
Purtroppo il bimbo di sette anni, Tevita Alatini, non ce l’ha fatta: è morto il giorno successivo, mentre veniva trasportato in elicottero all’ospedale di San Diego.
