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Strage di Nizza, Sandra Bertin muove gravi accuse al governo

La strage dello scorso 14 luglio a Nizza continua ad attirare l’attenzione mediatica di tutto il mondo e mentre il paese cerca di riprendersi dalle gravi perdite che sono state subite e contemporaneamente cerca di scacciare lo spettro del terrore che dilaga dopo gli ultimi avvenimenti, continuano le indagini su Mohamed Lahaouiej Bouhlel, il guidatore del veicolo che ha travolto la folla su Promenade des Anglais ed alla luce delle ultime scoperte si è rivelato non essere uno psicopatico che ha compiuto un gesto folle, ma piuttosto un piccolo ingranaggio di una macchina terrorista che ha preso piede in Francia. Tuttavia, nel clima di cordoglio ed incertezza per il futuro, il governo francese si ritrova a dover fronteggiare delle gravi accuse di negligenza che sono state mosse proprio dalla responsabile del centro di supervisione urbana della città, Sandra Bertin.

Nizza

Nizza, due nuovi arresti e l’Isis rivendica l’attentato

Continuano le indagini riguardanti la strage avvenuta a Nizza su Promenade des Anglais lo scorso 14 luglio costata la vita ad 84 persone tra cui dieci bambini. In particolare, si indaga sul presunto coinvolgimento del destinatario del messaggio che Mohamed Lahouaiej Bouhlel ha inviato alle 22:27 poco prima della strage con il quale chiedeva di portare più armi, mentre l’ex moglie dell’uomo è stata rilasciata dopo essere stata fermata venerdì scorso e nessuna incriminazione è stata presentata nei suoi confronti. Alcune immagini dalle telecamere di sorveglianza avrebbero poi evidenziato la presenza dell’attentatore sul luogo del delitto con il camion che aveva noleggiato lunedì scorso in una città vicina sia martedì che mercoledì, come se stesse studiando il perimetro dell’area da colpire.

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