Sono state depositate oggi le motivazioni della sentenza della Corte di Cassazione che il 5 luglio scorso ha condannato 25 poliziotti presenti durante l’irruzione alla scuola Diaz al G8 di Genova, nel luglio 2001. Tra questi, anche alcuni alti funzionari del Viminale, poi decaduti dai loro incarichi per via dell’interdizione dai pubblici uffici decisa dai giudici, come Franco Gratteri, capo della Direzione centrale anticrimine, Gilberto Caldarozzi, capo del Servizio centrale operativo, Giovanni Luperi, capo del dipartimento analisi dell’Aisi (ex Sisde), e Vincenzo Canterini, allora comandante del Reparto mobile di Roma, ma ormai in pensione.
Secondo i giudici della Suprema Corte, l’irruzione alla scuola Diaz fu “un massacro ingiustificabile“, “una pura esplosione di violenza“, laddove “la condotta violenta” della polizia ha “gettato discredito sulla Nazione agli occhi del mondo intero“. Sempre per la Cassazione, l’irruzione alla scuola venne decisa inizialmente come una sorta di “riscatto di immagine” della polizia dopo che questa era apparsa inerte di fronte ai fatti di devastazione e saccheggio che avevano sconvolto Genova nei giorni del G8. Sembra che fu proprio l’allora capo della Polizia Gianni De Gennaro, mai indagato nel processo principale sui fatti della Diaz e assolto in un altro procedimento per induzione alla falsa testimonianza, a “esortare” i suoi funzionari ad “eseguire arresti.”
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