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Cassazione: cane preso a calci, risarcimento per il padrone

Cassazione: cane preso a calci, risarcimento per il padrone

La Suprema Corte di Cassazione ha partorito una sentenza che sicuramente darà filo da torcere a tutti coloro che sono violenti e maltrattano gli amici a 4 zampe. Domenico G.C., 71enne di Torino, è stato infatti condannato al risarcimento di 200 euro per il maltrattamento di un cagnolino, più altri 300 euro per il dolore patito dai padroni del cane maltrattato, ammettendo anche di averlo fatto. Il cane, dunque, viene considerato, a tutti gli effetti, membro della famiglia. Il maltrattamento è avvenuto il 19 luglio del 2006, a Balagero, ai danni del cagnolino di Laura S. e Stefano T.

Il signor Domenico ha cercato di evitare la condanna “per danneggiamento di animale altrui” sostenendo, in Cassazione, che il cane da lui maltrattato non aveva riportato “danni giuridicamente apprezzabili” e “nessun deterioramento”. I giudici, tuttavia, non considerando affatto le giustificazioni dell’imputato, hanno stabilito che:  “la sintomatologia rilevata al momento della visita da parte del veterinario era dimostrativa di un processo patologico ancora in corso, come tale integrante malattia e quindi deterioramento”. Il veterinario, durante la visita, aveva riscontrato “dolorabilità del cane a livello del carpo sinistro e della zona mandibolare sinistra”.

Il fatto che, nonostante i calci subìti, il cagnolino continuasse a gradire le coccole del signor Domenico G. è stata una circostanza non presa in considerazione dai Giudici della Suprema Corte che hanno condannato l’imputato, oltre al risarcimento dei danni morali patiti dal padrone del cagnolino, anche al pagamento delle spese processuali, anticipate dai suoi vicini.

Confermato dunque il verdetto emesso dal Tribunale di Torino lo scorso 17 febbraio che aveva già convalidato la pronuncia del Giudice di Pace.

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