Steven Smith chiede misericordia per un crimine commesso su di una bambina innocente. L’uomo, infatti, violentò la figlia della sua ragazza, di soli sei mesi: ad oggi, lo stupratore afferma che non aveva intenzione di ucciderla. La piccola, Autumn Carter, di Mansfield, morì fra le mani di Smith, il quale era troppo ubriaco per poter realizzare che la violenza sessuale aveva spezzato la giovane vita. Il fatto è accaduto in Ohio: in questo paese, la legge parla chiaro. Per resti di questo genere esiste solamente la pena di morte.
I legali dell’uomo hanno dichiarato che “la morte di Autumn è stato un terribile incidente” ma che, “nonostante la natura sconvolgente di questo crimine, la condanna a morte di Steve deve essere commutata, in quanto esistono dei seri dubbi sulla reale attuazione del reato capitale”. Smith, 46 anni, non è mai stato accusato di violenza sessuale, il che significa che la giuria ha due scelte: condannarlo o assolverlo per omicidio aggravato, secondo quanto riferiscono gli avvocati dell’uomo.
Il procuratore della contea di Richland, James Mayer, ha affermato che Smith usa l’alcol come spiegazione dei suoi problemi e dell’uccisione non voluta della bambina. La sera dell’infanticidio, Smith aveva bevuto diverse birre e aveva un tasso alcolemico nel sangue al di sopra del limite legale.