Durissime le misure annunciate dal premier Mariano Rajoy per “liberare la Spagna” dalla crisi e “mantenere gli impegni presi con l’Europa”: aumento dell’IVA al 21%, riduzione del sussidio di disoccupazione al 50% della retribuzione, tagli alle pensioni, eliminazione della tredicesima per i dipendenti pubblici e diminuzione dei giorni liberi, oltre a tagli per 600 milioni nei ministeri.
Così, mentre in Parlamento i deputati del Partito Popolare applaudivano alla nuova manovra con la quale il governo spera di recuperare 65 miliardi di euro in due anni e mezzo, in piazza la marcia pacifica dei minatori, organizzata per protestare contro la prossima chiusura delle miniere di carbone, si trasformava in guerriglia.
I minatori, giunti nella capitale con le loro famiglie con 500 pullman, insieme ad altri simpatizzanti che si sono uniti alla “Marcha nigra”, si sono riuniti davanti alla sede del Ministero dell’Industria alle 12.30 di ieri. La situazione è precipitata quando un gruppo di manifestanti ha tentato di abbattere le barriere messe a protezione della struttura e lanciato contro le forze dell’ordine pietre, petardi e bottiglie. A quel punto gli agenti hanno caricato i manifestanti con manganelli e proiettili di gomma.
La tensione è aumentata all’arrivo dei 200 minatori simbolo della Marcha nigra, giunti a Madrid dopo un percorso di 400 km a piedi.
Al termine degli scontri, sono stati contati 76 feriti, dei quali 33 sono agenti di polizia. Cinque persone sono state arrestate.
Le nuove misure di austerity, accolte positivamente dall’Unione Europea, non risultano invece gradite all’opinione pubblica, poiché le conseguenze dei tagli gravano sul sociale, aggiungendosi alla manovra precedente che aveva già inciso per 27 miliardi su Sanità ed Educazione, in un quadro già nero a causa della disoccupazione al 24,2 % e alla promessa tradita da parte dei Popolari che avevano assicurato che non avrebbero aumentato l’IVA, passata invece dal 18 al 21%.
I leader sindacali spagnoli, durante il comizio conclusivo della Marcha nigra, hanno pertanto annunciato una manifestazione nazionale contro le nuove misure per il prossimo 21 luglio.
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