Va approfondito il tema della sospensione dei dazi. Con molta sorpresa, adottando il più classico dei voltafaccia, Donald Trump ha annunciato su Truth la sospensione immediata per tre mesi dei dazi reciproci per i paesi disposti a negoziare, mantenendo però una tariffa base del 10% per tutti. Questa mossa inattesa ha fatto impennare la Borsa di New York, dopo un periodo di incertezza.
Tutti i dettagli del caso per quanto riguarda la sospensione dei dazi
La Cina, tuttavia, è stata duramente colpita con dazi che raggiungono il 125%, in risposta all’annuncio di Pechino di tariffe dell’84% sui prodotti statunitensi. Il segretario al Commercio Howard Lutnick si aspetta che anche l’Unione Europea rinvierà i suoi dazi di ritorsione per 90 giorni, offrendo così tempo per negoziare senza misure pendenti. Lutnick ha precisato che i dazi settoriali su acciaio, alluminio e auto rimarranno invariati, sottolineando la fermezza di Trump su questo punto.
Trump ha inoltre accennato all’accordo per la vendita di TikTok, notando la riluttanza attuale della Cina a firmare, data l’imposizione dei pesanti dazi. La Casa Bianca ha chiarito che Messico, Canada e Cina non beneficeranno della sospensione temporanea dei dazi, e all’UE sarà applicata solo la tariffa base del 10%, nonostante le contromisure preparate da Bruxelles. L’amministrazione Trump ha promesso di “premiare” la mancanza di ritorsioni. Parlando alla Casa Bianca, il presidente ha dichiarato che la sua strategia ha avuto successo più rapidamente del previsto, pur ammettendo di aver percepito una certa “paura” legata ai dazi.
Si è detto pronto a “accordi equi con tutti i paesi”, inclusa l’UE, e ha espresso la convinzione che anche Pechino desideri un accordo, pur non sapendo come procedere a causa di questioni di orgoglio nazionale. Questa decisione di Trump è stata però quasi inevitabile, viste le numerose pressioni provenienti dai vertici di Wall Street e dalla Silicon Valley, dai suoi finanziatori, da molti repubblicani e dal recente calo dei mercati finanziari, aggravato dall’allarme sui titoli di stato americani.
I 90 giorni di sospensione mirano a permettere le trattative senza scatenare il caos nei mercati, sebbene la tensione tra le due maggiori economie mondiali rimanga elevata. Dopo aver mostrato un piglio piuttosto aggressivo sulla questione dazi, ora Trump ha deciso di puntare su un approccio più conciliante, seppur mantenendo una linea dura con la Cina. Nonostante le aperture negoziali precedenti, molti governi stranieri attendono ancora risposte concrete.
Trump aveva anche minacciato “dazi importanti” sui farmaci per riportare la produzione negli Stati Uniti e abbassare i prezzi, una mossa che avrebbe ripercussioni negative anche sull’Italia. I suoi interventi miravano a placare la crescente opposizione interna alle tariffe e al bilancio. Prima della svolta, aveva cercato di rassicurare Wall Street.
Il segretario al Tesoro Bessent ha sottolineato il nuovo focus dell’amministrazione sull’economia reale (“Main Street”) rispetto a Wall Street, e ha paragonato l’allineamento commerciale con la Cina a un “taglio alla gola”, evidenziando la preoccupazione per l'”inondazione” dei mercati globali da parte di Pechino. Questo avvertimento è stato rivolto anche all’UE e alla Spagna, il cui premier è in visita in Cina.