Levi Aron, soprannominato il macellaio di Brooklyn, è stato condannato a scontare 40 anni di carcere. L’uomo, nel luglio del 2011, sconvolse la comunità degli ebrei ortodossi di New York con il sequestro, l’omicidio e lo smembramento di un bambino ebreo di 8 anni. L’uomo, ortodosso, aveva optato per il patteggiamento della pena, dopo aver confessato l’orribile e raccapricciante delitto. Lo scorso 9 agosto, Aron si era dichiarato colpevole delle accuse di omicidio e sequestro di persona come parte di un patteggiamento elaborato come accordo tra pubblici ministeri e avvocati difensori. Potrà chiedere la libertà vigilata nel 2051, dopo aver scontato i due terzi della pena. L’uomo raccontò di aver ucciso il piccolo Leiby Kletzky perché preso dal panico, in quanto si sentiva braccato dalla polizia.
Sembra che il rapimento del piccolo fosse nato in maniera del tutto casuale, in quanto il bambino gli aveva chiesto delle indicazioni stradali poiché si era perso dopo un incontro con un capo religioso. Aron ha ascoltato in maniera impassibile la sentenza letta in un’aula del tribunale di Brooklyn. Il bambino fu asfissiato e poi smembrato da Aron. I suoi resti furono trovati due giorni dopo nell’abitazione dell’uomo e in una valigetta accanto ad un cassonetto poco distante dall’abitazione.
I genitori del bambino non erano presenti in aula, ma hanno fatto sapere di essere soddisfatti della sentenza ritenendo che giustizia sia stata finalmente fatta. In un comunicato stampa, i genitori di Leiby, unico maschio di una famiglia composta dai genitori e 4 figlie, hanno dichiarato:
Non passa giorno senza che pensiamo a Leiby, ma chiudiamo la porta a questo aspetto della nostra tragedia per cercare di ricordare solo i doni che Dio ci ha fatto, compresi gli otto anni in cui Leiby è stato con noi.
I genitori di Leiby sono ora in attesa di un altro figlio che nascerà tra due mesi.