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Caso Shalabayeva, si dimette Procaccini. Alfano: “Nessuno sapeva”

Caso Shalabayeva, si dimette Procaccini. Alfano: “Nessuno sapeva”

Cominciano a cadere le prime teste per il caso dell’espulsione di Alma Shalabayeva, moglie del dissidente kazako Muktar Ablyazov, e della figlia di sei anni. Già nella serata di lunedì ha infatti rassegnato le dimissioni Giuseppe Procaccini, capo di gabinetto del ministero dell’Interno, e martedì si è dimesso anche il segretario del dipartimento di sicurezza Alessandro Valeri. Procaccini, già lunedì sera, ha consegnato una lettera ad Alfano in cui spiega i motivi della sua decisione. Stando a quanto ricostruito, lo scorso 28 maggio il prefetto avrebbe ricevuto, su indicazione di Alfano, l’ambasciatore kazako Andrian Yelemessov e il suo primo consigliere.

Nell’incontro si sarebbe parlato proprio di Muktar Ablyazov, dissidente kazako e oppositore del regime, ma anche capo di un’importante banca kazaka, che era accusato di truffa e ricercato sia dal Kazakistan che da Mosca, come sarebbe risultato anche dal sito dell’Interpol. I diplomatici kazaki avrebbero sostenuto che Ablyazov fosse a Casal Palocco, alle porte di Roma. Procaccini avrebbe spiegato loro che la competenza era della polizia e li avrebbe mandati al Dipartimento di pubblica sicurezza, da dove la segnalazione sarebbe stata ritrasmessa alla Questura di Roma. Da qui sarebbe partito il blitz nella villa di Casal Palocco e l’espulsione, poi revocata, della Shalabayeva. Il capo della polizia Alessandro Pansa ha intanto consegnato in mattinata una relazione al Viminale sulla vicenda.

Proprio basandosi sulla relazione del capo della polizia il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha riferito prima al Senato e poi alla Camera, e ha chiarito subito: “Sono qui a riferire di una vicenda di cui io e nessun altro ministro del Governo è stato informato“. Stando alla relazione letta dal ministro dell’Interno, “non è mai stata presentata domanda d’asilo da parte di Alma Shalabayeva”, ma tale richiesta sarebbe stata avanzata solo in seguito dai suoi avvocati, e “la donna non ha mostrato neppure nessun permesso di soggiorno“. Alfano ha spiegato che, comunque, l’insistenza con la quale i diplomatici kazaki hanno agito per il rimpatrio della Shalabayeva e della figlia richiedeva che il ministro ne fosse informato, ma comunque “non era pervenuta alcuna informazione che segnalasse rapporti di parentela della donna con un dissidente politico kazako“.

Per il segretario del Pd Guglielmo Epifani, le dimissioni del prefetto Procaccini sono “un fatto non usuale“, mentre su Alfano ha commentato: “Se il ministro degli Interni e vice presidente del Consiglio Angelino Alfano sapeva dell’espulsione delle due donne kazake deve ora trarre le conseguenze; se invece non sapeva nulla la cosa è più grave ancora. Il titolare del Viminale sembra isolato nel governo, e non ha ricevuto nessun applauso dai banchi dei democratici. Più duro, invece, il commento di Riccardo Olivo, legale della Shalabayeva, che ha parlato di violazione evidente dei diritti umani“, sostenendo che “chi operava aveva gli elementi per sapere chi fosse Alma Shalabayeva. Venerdì 19 luglio, a partire dalle 8.30, si voterà in Senato la mozione di sfiducia congiunta di M5S e Sel contro il ministro Alfano, per il quale vi sono molti rischi, soprattutto se dovesse passare la richiesta di un voto segreto.