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Scuola, protesta dei precari: no al concorso, sì alle assunzioni

Scuola, protesta dei precari: no al concorso, sì alle assunzioni

Quindicimila precari del settore scuola hanno sfilato in corteo ieri a Roma per protestare contro il concorso indetto dal Miur per selezionare oltre settemila docenti da assumere nel 2013 e altri quattromila da inserire nei due anni successivi. Secondo i docenti precari, questa procedura andrà a stravolgere le posizioni ormai consolidate all’interno delle graduatorie provinciali di tutta Italia.
Il corteo è partito alle 14.30 da piazza dell’Esquilino e ha raggiunto la piazza Bocca della verità.
La manifestazione, organizzata dal coordinamento dei precari della scuola, ha potuto contare sul sostegno di Flc, Cgil, Cobas, Cub, Usb, Usi-Ait e Anief e gli studenti dell’Uds.

“E’ stata una grande giornata di protesta – hanno gridato nei megafoni – Ci hanno sempre detto che eravamo quattro gatti: oggi abbiamo dimostrato che siamo tanti e che la nostra mobilizzazione non si ferma”.

Secondo gli organizzatori i partecipanti erano almeno quindicimila. Alla testa del corteo campeggiava uno striscione dei “precari uniti” con su scritto “Ritiro ai tagli, no al concorso” e numerosi erano gli slogan gridati dagli insegnanti: “ma che concorso, ma quale selezione, solo una parola assunzione” e ”noi il concorso non lo vogliamo, è una vita che studiamo”. Tanti anche i cori rivolti soprattutto al ministro dell’Istruzione Francesco Profumo: “La nostra scuola non ha padroni, Profumo fuori, te ne devi andare”.
L’unico momento di tensione della giornata è stato causato quando i poliziotti hanno chiesto ad un manifestante che indossava un cartello sul quale l’immagine del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, era associata a “La nausea di Jean Paul Sartre”, di rimuovere il manifesto perché rappresentava un’offesa alla più alta carica dello Stato. Il cartello in questione faceva parte di un trittico insieme ad una foto del Parlamento avente come titolo “Gli indifferenti” di Alberto Moravia e un’immagine del ministro Profumo interpretato come “L’uomo senza qualità” di Robert Musil.

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