Trending
{"ticker_effect":"slide-h","autoplay":"true","speed":3000,"font_style":"normal"}
Scoperto l’enzima responsabile dell’ipertensione

Scoperto l’enzima responsabile dell’ipertensione

E’ una delle cosiddette “patologie del benessere“. L‘ipertensione viene spesso sottovalutata e molte persone non si curano in modo adeguato, rischiando, spesso con gli effetti più tragici, di morire. Fino ad oggi si aveva idea che ci fosse un particolare enzima che fosse responsabile della malattia, ma non si sapeva in quale modo questo enzima influenzasse i sintomi.

L’enzima è la “renina” ed i ricercatori di Sidney hanno studiato la sua interazione con l’organismo ed i meccanismi che ne inducono la produzione, nonché la sua relazione con l’ipertensione. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Hypertension, e studia come nei reni ipertensivi il gene della renina sia sei volte più attivo, mentre i micro-RNA lo sono 6 volte di meno.

Questa scoperta potrebbe essere la chiave di volta per una terapia di prevenzione che possa, nei soggetti a rischio, salvare migliaia di vite, stroncate per una sottovalutazione della patologia, che porta spesso ad arrivare dal medico quando i sintomi sono tali da dare conseguenze invalidanti o addirittura letali.

L’ipertensione arteriosa è un aumento a carattere stabile della pressione arteriosa nella circolazione sistemica. Per pressione massima si intende la pressione sistolica, cioè quella sviluppata durante le sistole cardiaca, mentre per pressione minima si intende la pressione diastolica, cioè quella sviluppata durante la diastole cardiaca. Gli effetti sul cuore sono in primo tempo si ha ipertrofia concentrica del ventricolo sinistro, in seguito il ventricolo sinistro si dilata e sopraggiunge l’ipertrofia eccentrica, con possibile scompenso emodinamico. Inoltre l’aumento della massa cardiaca espone a maggior rischio di ischemia cardiaca e morte cardiaca improvvisa. 

Gli effetti sul sistema nervoso centrale possono essere: sclerosi vasale, microaneurismi con possibile rottura ed emorragia intracranica, mal di testa, vertigini, sincope. Gli effetti sulla retina: restringimento e sclerosi arteriolare diffusa, con aree ischemiche, microaneurismi e dilatazione capillare. Questo comporta diminuzione del visus. Gli effetti suoi reni invece sono: progressiva sclerosi dei vasi intrarenali con diminuzione della filtrazione glomerulare e conseguente riduzione della funzionalità dell’organo, fino all’insufficienza renale.

Lascia un commento