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RomaFilmFestival, ma dove sono gli italiani?

RomaFilmFestival, ma dove sono gli italiani?

Cosa piove dal cielo?” (Cueto Chino), interpretato da Ricardo Darin e firmato da Sebastian Borensztein ha vinto il Festival di Roma. Già si aveva il presentimento che gli italiani in gara sarebbero rimasti a bocca asciutta, infatti la pellicola aveva messo d’accordo la critica italiana ed internazionale.

Il film racconta la storia di un incontro fra un cinese, che cerca suo zio, e Roberto (il protagonista interpretato da Darin), un argentino misantropo che combattuto la guerra delle Maldive. La storia a quanto pare ha stregato la giuria capitanata da Ennio Morricone.

Il francese Guillaume Canet è il miglior attore maschile, meritandosi la nomina grazie alla sentimentale interpretazione in “Une vie meilleure” di Cedric Khan. Il premio della giuria viene invece assegnato a “Voyez comme ils dansent” di Claude Miller, interpretato dall’italiana Maya Sansa. I premi speciali invece se li aggiudicano “The Eye of the Storm” dell’australianissimo Fred Schepisi con una molto apprezzata Rampling, ma anche “Hotel Lux” di Ralf Wengenmayr.

Oltre alle polemiche per l’assenza di italiani sul podio ci sono state anche discussione sulle poche star apparse al festival della capitale e parecchi hanno infatti mormorato qualcosa come “qui non ci sono i soldi, però a Venezia c’erano eccome“. Gli ospiti eccellenti sono stati essenzialmente due (oltre ad attori e registi dei film in concorso): Penelope Cruz e Richard Gere; nonostante ciò però gli incassi hanno avuto comunque in aumento, passando dai 260000 euro dell’anno scorso ai 272000 di quest’anno; tendenza confermata anche per le presenze, che passano dai 118000 dell’anno scorso a ben 123000.

Non potevamo aspettarci di meglio se si pensa al periodo di crisi” ha commentato la direttrice artistica Piera Datassis la percezione è che il festival si stia consolidando e che stia prendendo confidenza con la città.” Parecchie insomma le occasioni di miglioramento, ma non tante da definire questo festival una sconfitta, che quindi si conferma una delle principali mostre del cinema italiano e presto, chissà, del mondo.

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