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Roma, due vigilesse picchiate davanti al Colosseo

Roma, due vigilesse picchiate davanti al Colosseo

È stata un’amara festa della donna quella vissuta da due vigilesse, aggredite ieri a Roma, proprio davanti al Colosseo, da un uomo di 27 anni, prima con ingiurie e poi con spinte e pugni: l’aggressore è stato arrestato anche grazie al tempestivo intervento di una terza donna che passava lì per caso, aiutando le due vigilesse a fermare il ventisettenne.

I fatti: intorno alle ore 17, proprio davanti al monumento archeologico, dove inizia la via Sacra,  le due agenti in abiti borghesi stavano allontanando un’artista di strada che aveva piazzato davanti all’ingresso il proprio banchetto, senza avere il regolare permesso: le testimonianze raccolte parlano di un intervento assolutamente composto, senza alzare la voce o agitare blocchetti, un semplice intervento di dissuasione come ne accadono ogni giorno nelle nostre città. Proprio in quel momento sopraggiunge in bicicletta il ventisettenne, che senza che nessuno chiedesse il suo intervento ha cominciato ad insultare le due agenti, nonostante le vigilesse avessero mostrato l’apposito tesserino di riconoscimento. “In Italia lavorano solo i figli di papà, se vi levate le mutande si vedrà ancora il segno che il calcione vi ha lasciato sul c…“, ha urlato l’uomo, passando in breve dalle parole ai fatti, spingendo le due donne contro il muro e picchiandole selvaggiamente.

Dopo aver alzato le mani sulle due agenti, l’uomo, residente a Prima Porta, ha tentato di risalire sulla bicicletta, ma è stato fermato dalle sue vittime, anche grazie all’intervento di una terza donna che era nei paraggi: l’aggressore è stato arrestato e dovrà ora rispondere di resistenza e minacce a pubblico ufficiale e lesioni. Le eroiche vigilesse vittime dell’odio di un uomo si chiamano Antonella Zuco, 35 anni, e Monica Scipioni, 40: quest’ultima è stata ricoverata all’ospedale Fatebenefratelli per una ferita riportata alla guancia, prima di essere dimessa in serata. “Avevamo sia io che la mia collega la pistola d’ordinanza e la bomboletta spray al peperoncino, però non abbiamo mai pensato di usarla. Cose del genere purtroppo accadono spesso, ma una colluttazione così violenta non mi era mai capitata“, il suo commento sconsolato.

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