All’inizio del 900′ anche l’Italia come molti altri paesi sperimentava nuovi mezzi sia per uso civile che militare per sfidare i limiti che allora relegavano l’uomo sulla superficie del mare. In quel periodo, sebbene principalmente a livello sperimentale e non industriale, l’Italia era molto all’avanguardia e lo dimostrano i numerosi successi nel costruire in cantieri italiani batisfere utilizzate poi in operazioni di rilevanza internazionale.
Ovviamente alcuni tentativi finivano male ed in alcune occasioni addirittura c’era chi perdeva la vita nel tentativo di realizzare un progresso per il proprio paese. Sarebbe questo il caso di un Mas inabissatosi nel 1918 durante un collaudo per recuperare la batisfera “Kalin”, la quale si era anch’essa inabissata due anni prima. Nel tentativo di recuperare il mezzo d’assalto subaqueo passato alla storia come il “maiale“.
Durante quell’operazione gli incidenti costarono la vita al capo macchinista del Mas e ad un meccanico sceso con il Kalin. Persone che oggi vengono nuovamente ricordate con il ritrovamento dei due mezzi sul fondo del lago di Como, dove erano rimasti per tutto questo tempo. I mezzi sono stati ritrovati durante delle esercitazioni dei pompieri, i quali stavano facendo delle operazioni per addestrarsi nella ricerca di determinati metalli in condizioni difficili come quelle subaquee.
I due mezzi sono stati quindi avvistati a circa 135 metri di profondità, dove però è assai probabile rimarranno, in quanto un loro recupero per fini storici sarebbe troppo costoso, senza contare la difficoltà che ancora oggi si avrebbe nel realizzare una simile operazione a quelle profondità.
Questi pionieri furono fra quanti si immolarono in un periodo di in cui il progresso sembrava inarrestabile e l’uomo realizzava a poco a poco quello che fino a pochi anni prima era soltanto fantascienza letta nei romanzi di Giulio Verne. Oggi può sembrare ridicolo testare mezzi simili in un lago, ma basti pensare che gli attuali sommergibili militari (che raggiungono le profondità delle batisfere dell’epoca) oggi giorno raggiungono al massimo i 200 metri di profondità.