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Riforma elettorale, Prodi: sistema francese, altrimenti Mattarellum

Riforma elettorale, Prodi: sistema francese, altrimenti Mattarellum

Dalle pagine del Messaggero, l’ex Presidente del Consiglio Romano Prodi offre il proprio contributo al dibattito sulla riforma elettorale, auspicata da molti, ma per la quale ciascuno propone una soluzione diversa.
“I progetti finora presi in considerazione sono orientati verso sistemi talmente confusi e complicati da essere sostanzialmente incomprensibili“, sostiene il professore, avanzando una serie di dubbi circa il sistema sul quale verte attualmente l’attenzione dei partiti, in base al quale “la formula del governo sarebbe decisa solo dopo le elezioni”.
L’ex premier esprime poi “sconcerto maggiore” per la quota di seggi da assegnare con la lista bloccata, ma considerando le varie proposte che “si accavallano in modo convulso e incomprensibile”, Prodi solleva il “dubbio” che l'”inconfessabile obiettivo comune” dei partiti sia “cancellare lo sdegno che ha accompagnato la nascita e la vita della legge vigente”.

 
Il professore afferma comunque che “il Parlamento potrebbe ancora dare una positiva risposta alla richiesta di stabilità e chiarezza sottoscritta lo scorso anno da quasi un milione di cittadini” e che “se l’obiettivo è un governo stabile e scelto dai cittadini, l’unica ragionevole via d’uscita sarebbe l’adozione del sistema francese“.
Si tratta di un sistema maggioritario uninominale a doppio turno, fondato su un bicameralismo di tipo semi-presidenziale, in cui il potere esecutivo è condiviso dal Presidente della Repubblica e dal Primo Ministro, che gode comunque di forti poteri. Gli aspetti più interessanti sono l’elezione diretta del Presidente da parte del popolo e il Parlamento eletto separatamente dal Presidente, il che consente ai cittadini di scegliere anche un Parlamento che sia di colore diverso rispetto alla prima carica dello Stato. Inoltre il doppio turno, favorisce le aggregazioni programmatiche e permette ai cittadini di scegliere direttamente i propri rappresentanti, in modo per certi aspetti simile a quanto accade in Italia per le elezioni comunali.
Tuttavia per portare a compimento questo progetto, occorrerebbe una “fortissima coesione”, difficilmente raggiungibile su un tema caldo come quello della riforma elettorale, pertanto per Prodi “come male minore resta il ritorno del Mattarellum“.

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