Nel Regno Unito, c’è una nuova legge in programma che permetterà allo Stato di spiare gli utenti online. Le motivazioni di tale scelta sono le solite: sicurezza, battaglia contro il terrorismo e via dicendo.
La nuova legge permetterà alle forze dell’Intelligence di spiare la vita virtuale dei cittadini inglesi, legalmente. I provider saranno costretti a fornire tutte le informazioni che saranno richieste dalla polizia, per poter accedere alle attività dei cittadini sui social network e sul web, comprese posta elettronica e telefonate.
Il governo di David Cameron mira, quindi, ad un controllo dei cittadini senza precendenti, disintegrando ciò che resta della privacy.
Anche negli USA e nel resto del mondo, purtroppo, qualcosa è già cambiato. La scorsa settimana, il senatore Al Franken ha dichiarato: “Più le aziende diventano dominanti e meno sono incentivate a rispettare la vostra privacy“, riferendosi a colossi come Facebook, Twitter, Google et similia.
Nazioni ed aziende che mirano al controllo dei cittadini/consumatori; i primi, “ricambiando” con il vantaggio della sicurezza e della lotta al crimine; i secondi, fornendo servizi gratuiti molto amati e pagati con i dati personali degli utenti, in quanto i dati vengono poi rivenduti ad altre aziende a scopi pubblicitari.