Reddito di cittadinanza al via: dal 6 al 31 marzo è possibile presentare la domanda per il Reddito di cittadinanza.
Tre le modalità di presentazione: telematicamente attraverso il sito redditodicittadinanza.gov.it, direttamente presso i Centri di Assistenza Fiscale (Caf) dopo l’accordo fra i Centri e l’Inps oppure dopo il quinto giorno di ogni mese, presso gli uffici postali.
Ma si prevede il caos: le poste suggeriscono pertanto dei ‘turni per lettera‘, in ordine alfabetico, per presentarsi allo sportello a fare domanda del reddito in modo tale da evitare affollamenti solo ed esclusivamente nel primo giorno.
L’Inps ricorsa che per verificare lo stato di accettazione della domanda per il reddito di cittadinanza è stata preparata una proceduta che informerà via sms o via mail il luogo e la data dove poter ritirare la carta che sarà consegnata insieme al Pin.
Chi presenterà la domanda per il reddito di cittadinanza tra il 6 e il 31 marzo riceverà una risposta dall’Inps tra il 26 e il 30 aprile: se la domanda sarà accolta a maggio partirà il primo pagamento.
Il reddito viene erogato tramite la Carta di pagamento elettronica (Carta Reddito di cittadinanza) che viene emessa da Poste Italiane e per che il momento consente l’acquisto di beni e servizi di base, ma anche prelievi edi contante entro un limite mensile non superiore a 100 euro per i nuclei familiari composti da un singolo individuo e la possibilità di poter effettuare un bonifico mensile per l’affitto o per il mutuo.
Il beneficio deve essere speso entro il mese successivo a quello di erogazione perché l’importo non prelevato viene sottratto nella mensilità successiva.
Il versamento del beneficio parte dal mese successivo alla richiesta e viene erogato per un periodo continuativo di massimo di 18 mesi e potrà essere rinnovato dopo la sospensione di un mese, prima di ogni rinnovo.
Associato all’erogazione del reddito, è il percorso di reinserimento lavorativo e sociale di cui i beneficiari sono protagonisti sottoscrivendo un ‘Patto per il lavoro’ o un ‘Patto per l’inclusione sociale’: il decreto prevede che entro 30 giorni dall’erogazione del Rdc, il cittadino sarà convocato dai Centri per l’impiego per la sottoscrizione del ‘Patto per il lavoro’ o convocato dai Comuni per la firma del ‘Patto per l’inclusione sociale’ impegnandosi a sottoscrivere l’obbligo di partecipazione a progetti di pubblica utilità fino a 8 ore settimanali.
Ma le modalità di legame fra il sussidio e l’inserimento al lavoro non ancora del tutto chiara: manca al momento l’accordo con le Regioni sul ruolo dei navigator e il bando per l’assunzioni di quelli che nel progetto del Governo dovrebbero diventare una guida nell’inserimento al lavoro per chi riceverà il reddito.
Ricordiamo i requisiti necessari per richiedere il reddito: essere cittadino italiano o europeo o lungo soggiornante e risiedere in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in via continuativa; essere in possesso di un ISEE (Indicatore di Situazione Economica Equivalente) aggiornato inferiore a 9.360 euro annui; possedere un patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa di abitazione, non superiore a 30.000 euro; possedere un patrimonio finanziario non superiore a 6.000 euro che può essere incrementato in funzione del numero dei componenti del nucleo familiare e delle eventuali disabilità presenti nello stesso; avere un reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui moltiplicato per la scala di equivalenza anche se la soglia del reddito si alza a 9.360 euro se il nucleo familiare sia in affitto.