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Ragazzino aggredito perché indossava la sciarpa di Del Piero

Ragazzino aggredito perché indossava la sciarpa di Del Piero

Un ragazzino di appena 13 anni è stato  aggredito e picchiato da due ultras avversari perché indossava la sciarpa di Del Piero. Il fatto è avvenuto mercoledi 21 dicembre allo stadio “Friuli”  di Udine, nei pressi della curva nord, al termine della sfida tra la squadra di Guidolin e la Juventus,  recupero della prima giornata di campionato.

La vittima è un ragazzino di 13 anni, Alessandro, trevigiano di Ponte di Piave,  figlio di un noto avvocato della zona. Si era recato alla stadio insieme alla famiglia ed agli amici. Il padre ha depositato ieri sera la  querela alla caserma dei carabinieri di San Donà di Piave.

Il minore è stato assalito da un paio di tifosi con al collo la sciarpa dell’Udinese. Gli esagitati volevano strappargli la sciarpa della Juventus: “Volevano strapparmela e tenerla come trofeo, quando hanno visto la mia sciarpa della Juve mi hanno insultato e poi mi sono saltati addosso”.

Il giovanissimo è stato derubato della sciarpa, firmata da Del Piero, picchiato e trascinato a terra sotto lo sguardo del padre, dei fratelli e degli amichetti. Alessandro si stava avviando verso l’uscita dello stadio insieme al papà, al fratellino di 10 anni e due amici coetanei, anche loro accompagnati dal padre. In quel momento incrociano due  uomini maturi tra i quaranta ed i cinquant’anni, forse ubriachi.

Ecco la testimonianza del padre del ragazzino: “Stavamo uscendo quando abbiamo sentito gridare ‘ecco lo juventino’ ed ho visto due uomini avventarsi contro mio figlio. Uno lo stringeva per il collo, mentre l’altro tentava di strappargli la sciarpa. Mio figlio ha reagito cercando di salvare la sua sciarpa. Io sono intervenuto cercando di difenderlo. Sono riuscito a far mollare la presa a quello che lo teneva per il collo mentre mio figlio ha ingaggiato un corpo a corpo con l’altro per difendere la sua sciarpa. Io ho cercato di dire a mio figlio di lasciare la presa: era meglio perdere la sciarpa che farsi male. Alla fine i due ultrà hanno lasciato perdere e se ne sono andati, mentre noi siamo andati diretti dalla polizia che si trovava a 200 metri”.

L’aggressione potrebbe essere stata ripresa dalle telecamere della videosorveglianza: la polizia è fiduciosa di poter individuare i colpevoli.

Triste ma fiducioso il commento finale del padre del ragazzino: “In futuro torneremo sicuramente allo stadio ma senza alcun segno identificativo, visto che non si può fare, il dispiacere più grande, per Alessandro, è quello di avere perso la sciarpa autografata dal suo idolo. La speranza è di poterne avere un giorno un’altra autografata, speriamo”.

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