Trending
{"ticker_effect":"slide-h","autoplay":"true","speed":3000,"font_style":"normal"}
Non vuole andare in moschea, lo zio gli taglia l’orecchio

Non vuole andare in moschea, lo zio gli taglia l’orecchio

Barbara vicenda quella che ha avuto luogo ad Arzignano in provincia di Vicenza, dove un uomo di 31 anni ha tagliato con una forbice parte del lobo dell’orecchio sinistro di suo nipote, un ragazzino africano di 14 anni, reo di non essersi presentato in moschea il giorno prima in occasione delle cerimonie religiose. Un atto di violenza nei confronti del 14enne che, da poco trasferitosi con i genitori ed il fratello più grande ad Arzignano, sarebbe solo il primo di tutta una serie.

Secondo quanto raccontato dallo stesso ragazzino, infatti, lo zio, assiduo frequentatore della comunità islamica di Arzignano, lo avrebbe in passato colpito con un lucchetto di metallo. La storia è venuta alla luce dopo che il 14enne, stanco delle continue vessazioni, ha raccontato l’accaduto ai docenti e ai suoi compagni della scuola media che lo hanno visto con l’orecchio sanguinante in classe. Il ragazzino non ha mai rinnegato il fatto di essere musulmano ma, spesso, saltava le funzioni religiose in moschea a causa dei compiti da svolgere a casa o perché aveva degli impegni con gli amici.

I professori a scuola, che già da qualche tempo avevano il sentore che il ragazzino fosse vittima di violenze, hanno allertato l’azienda sanitaria di Montecchio Maggiore. Le visite mediche hanno confermato la presenza di cicatrici sul corpo del 14enne, ragion per la quale il distretto per la tutela dei minori dell’azienda sanitaria ha immediatamente segnalato il caso alla Procura, che ha dunque aperto un’inchiesta per maltrattamenti e abuso di mezzi di correzione a carico dello zio paterno, un uomo di 31 anni residente nella stessa città e spesso ospite dei genitori del ragazzino.

Per il momento nei confronti del ragazzino momento nei confronti dello zio del ragazzino non è stato preso alcun provvedimento, sebbene non si escluda che nelle prossime ore possa venire adottata qualche misura restrittiva a tutela del minore. Condanne anche da parte dell’imam di Vicenza, Riad Krika, il quale pur premettendo che l’episodio vada analizzato con il beneficio del dubbio, ritiene altresì che nessuna religione possa giustificare tali atti di violenza.

Lascia un commento