Sono iniziate le consultazioni al Quirinale per cercare di formare un nuovo governo. I primi ad incontrare il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sono stati i presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Piero Grasso. Proprio quest’ultimo, dopo il colloquio con il Capo dello Stato, ha affermato: “C’è l’assoluta necessità di dare un governo al Paese, perciò si inizieranno a percorrere tutte le iniziative per ottenere questo obiettivo“. Laura Boldrini ha concordato: “C’è bisogno di un governo il prima possibile, il presidente esplorerà le strade per arrivare a questo scopo”. A Montecitorio, la presidente della Camera ha aggiunto: “Napolitano intende risolvere subito. Non spetta a noi, spetta a lui”.
Il Capo dello Stato intende infatti evitare un ritorno immediato alle urne, e per questo potrebbe fare anche “tre, quattro tentativi” prima di demordere. Entro venerdì pomeriggio, o al massimo sabato mattina, Napolitano dovrebbe comunque affidare il primo incarico, probabilmente al segretario del Pd Pierluigi Bersani, che incontrerà giovedì per ultimo. Stando a quanto scrive “La Stampa”, il segretario democratico potrebbe anche decidere di fare un passo “di lato”, anche per non esporsi ad un eventuale insuccesso. Quello di Bersani sarebbe infatti un incarico lampo, e se non dovesse riuscire a formare un governo, il presidente della Repubblica potrebbe tentare di fare un governo istituzionale.
Oggi intanto sono stati ricevuti al Colle i partiti più piccoli, mentre domani toccherà a Movimento Cinque Stelle, Pdl, Lega e Pd. Il leader di Sel Nichi Vendola, al termine di un lungo colloquio con Napolitano, ha affermato: “Pensiamo che la prova di offrire al Paese un programma e un governo che possa interpretare le istanze di cambiamento spetti a Bersani“. Diverse le posizioni dei montiani di Scelta Civica. Andrea Olivero, portavoce del movimento (l’ex premier non era presente al Quirinale per ragioni di correttezza istituzionale) ha affermato: “Nonostante le evidenti difficoltà crediamo sia possibile e doveroso dare risposte di governabilità con l’assunzione di responsabilità delle principali forze politiche disponibili sulla strada dell’Europa e delle riforme necessarie per il risanamento finanziario e per la crescita”.
Quanto al Pdl, Berlusconi, parlando a Studio Aperto, ha ribadito la sua linea, affermando: “Domani mi recherò come leader della coalizione al Quirinale e confermerò che per uscire dalla recessione occorrono interventi forti. Solo un governo stabile e autorevole di concordia nazionale che scaturisca da una collaborazione Pd-Pdl può realizzare interventi nell’interesse del Paese“. Domattina dovrebbe salire al Quirinale anche il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo, insieme ai capigruppo Crimi e Lombardi e, forse, a Gianroberto Casaleggio. Crimi ha spiegato che il Movimento chiederà al Capo dello Stato “quello che abbiamo sempre detto: un governo 5 stelle. Abbiamo venti punti in programma”.