Il processo per il naufragio della nave da crociera Costa Concordia, avvenuto il 13 gennaio 2012 nelle acque dell’isola del Giglio provocando la morte di 32 persone, ha dato i suoi primi esiti per i 5 imputati che avevano chiesto il patteggiamento. Il GIP Pietro Molino ha infatti confermato i patteggiamenti per coloro che erano indagati insieme al comandante Francesco Schettino: Ciro Ambrosio, Silvia Coronica, Jacob Rusli Bin, Roberto Ferrarini e Manrico Giampedroni. L’accusa era quella di omicidio plurimo colposo e lesioni colpose.
Ciro Ambrosio e Silvia Coronica, ufficiali in plancia, e il timoniere Jacob Rusli Bin sono stati condannati anche per naufragio colposo. La pena più alta è stata quella comminata a Ferrarini, condannato a 2 anni e 10 mesi di reclusione, mentre Gianpedroni ha patteggiato per 2 anni e 6 mesi.
Alessandro Maria Lecci, legale del Comune di Isola del Giglio, all’esterno del Teatro Moderno dopo la decisione del gup Molino, ha così commentato la sentenza:
Queste condanne sono il primo passo ufficiale dell’accertamento della verità. Si avvicina il momento quindi dei risarcimenti che spettano alla popolazione dell’Isola del Giglio per tutto quello che ha passato.
Il procuratore di Grosseto Francesco Verusio, ha invece così commentato le condanne:
Con queste prime condanne non ci sono più dubbi sulle gravi responsabilità di Schettino. Le condanne di oggi partivano da pene molto più alte e poi sono state graduate in base al diverso contributo causale dato all’incidente da questi co-indagati. Il gup ha confermato la bontà del nostro impianto accusatorio. Schettino era il responsabile della nave e di quello che successe a bordo, gli altri hanno delle responsabilità minimali.
L’avvocato di parte civile Daniele Bocciolini si è così espresso in merito:
Ce lo aspettavamo ma sono patteggiamenti ingiusti. C’è un’evidente disparità di trattamento tra questi e Schettino, il processo è monco, non è normale che Schettino sia l’unico colpevole e che 3 patteggiamenti siano sotto i 2 anni.