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Prete ricattato da due donne per video hard

Prete ricattato da due donne per video hard

Brutta vicenda quella di cui ci giunge notizia da Reggio Emilia e che ancora una volta vede protagonista un esponente del mondo religioso. Un sacerdote vaglia la soglia della Questura per presentare una denuncia. Il sacerdote ha raccontato di essere stato ricattato da due donne straniere che vorrebbero 65 mila euro per non diffondere un video hard, giudicato molto compromettente per lo stesso religioso. La storia si è rivelata molto delicata dal momento che il prete, del quale non ci è dato sapere il nome, per la sua attività in molte parrocchie della città.

Le due ricattatrici sono amiche, l’una egiziana l’altra albanese, e hanno passato da poco i 50 anni. Perquisendo le abitazioni delle donne  stato trovato anche l’oggetto del ricatto. Il video hard esiste effettivamente trovato e vi sarebbero scene molto hot aventi come protagonista proprio l’anziano sacerdote. Secondo quanto raccontato dagli inquirenti, il filmato sarebbe stato in mano all’egiziana, descritta come una bella donna, sposata e da molto tempo residente a Reggio Emilia. Sembra che una delle due donne avrebbe anche raccontato agli inquirenti della vicenda, mentre l’altra negherebbe ogni coinvolgimento.

Le due donne sono comunque entrambe indagate per tentata estorsione nell’ambito dell’inchiesta, sebbene non tutto risulta ancora estremamente chiaro. Molte domande rimangono infatti senza risposta. Innanzitutto dove sarebbe stato girato il video e se il Parroco sia sia rivolto soltanto alle forze dell’ordine senza raccontare la vicenda alla Curia. Oppure, vien da chiedersi, se il prete abbia confessato il misfatto solo per paura delle due donne disposte a rovinarlo diffondendo il video se non avesse dato loro i 65 mila euro richiesti dalle due donne.  Per il momento quel che è certo è che il prete è vittima di questa storia e se l’inchiesta approderà in tribunale potrà costituirsi parte civile, chiedendo un cospicuo risarcimento danni, secondo quanto riportato anche da La Gazzetta di Reggio Emilia.

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